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GROSSETO – Mancano meno di 24 ore all’incontro ufficiale tra il giudice e i legali delle parti coinvolte nel tragico incidente di pullman in Spagna nel marzo del 2016, in cui persero la vita 13 studentesse universitarie, di cui sette italiane.
Le famiglie delle vittime da oltre sei anni attendo giustizia e dopo tre archiviazioni del caso sembra che si vada finalmente verso il processo. Nella giornata di domani, 15 settembre si terrà un incontro tra il giudice responsabili e le parti legali in cui, almeno così si spera, verrà fissata la data dell’inizio del processo per il quale si attende anche un grande interesse mediatico internazionale.
L’unico indagato per l’accaduto è l’autista che era alla guida del pullman nella notte fatale; il 68enne Santiago Rodriguez Jimenez. Per lui il Pubblico ministero ha chiesto, sulla base del rito abbreviato, una pena di quattro anni. Una decisione che ha suscitato molte proteste da parte dei familiari delle vittime.
«Con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione ci opporremo al rito abbreviato perché durante il processo dovranno essere chiarite anche le corresponsabilità dell’accaduto» ha dichiarato in una recente intervista il padre di Elena, Gabriele Maestrini. Una dichiarazione in linea con la battaglia che i genitori tutti stanno portando avanti da anni e in cui chiedono che siano «coinvolti e valutati anche gli operati con relative responsabilità di Esn, Erasmus, l’Università di Barcellona, il datore di lavoro del conducente e non da ultimo il gestore dell’autostrada al momento della tragedia».
Il Giunco.net ha prodotto un podcast in quattro puntate che racconta tutta la vicenda della tragedia Erasmus. Lo potete asoltare QUI