GROSSETO – “Per una Nazione veramente forte è necessario affermare nuovamente il ruolo centrale, educativo e sociale che la famiglia deve continuare a ricoprire”, afferma Fabrizio Rossi, candidato centrodestra alla Camera dei deputati collegio uninominale Grosseto-Siena e plurinominale Fratelli d’Italia Grosseto-Siena-Arezzo-Livorno.
“Sostenere la natalità – spiega Fabrizio Rossi – significa dare la possibilità alle nostre giovani coppie di costruire il futuro. Significa dare speranza a tutto il Paese investendo sul futuro. Importante dovrà essere la progressiva introduzione del quoziente familiare, cioè di un sistema di tassazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare, e l’aumento degli importi per l’assegno unico e universale: fino a 300 euro al mese per il primo anno di ogni figlio, fino a 260 euro dal secondo anno di vita fino ai 18 anni e mantenimento dell’attuale assegno fino a 21 anni”.
“Altro aspetto importante – commenta Rossi – dovrà essere quello della riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia quali pannolini, biberon, latte artificiale e altri e il concreto sostegno ai Comuni attraverso fondi dedicati, per assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici. Importante dovrà essere il rafforzamento del sistema dei congedi parentali e di maternità per i lavoratori dipendenti e autonomi”.
“Occorre soprattutto destinare maggiori risorse al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa per le giovani coppie di lavoratori precari, e un fermo no a nuove tasse sulla prima casa e zero tasse sui primi 100mila euro per l’acquisto della prima casa. La dimora della famiglia deve essere un bene non aggredibile: impignorabilità della prima casa, salvo i casi di mancato pagamento del mutuo ipotecario, e a patto di essere in regola con gli obblighi condominiali, con tutela della proprietà privata e sgombero immediato delle occupazioni senza titolo. Inasprimento delle pene immediato sgombero per chi occupa abusivamente abitazioni di emergenza abitativa o case popolari”, conclude Fabrizio Rossi.