GAVORRANO – «Puntuale come un orologio svizzero, in concomitanza con la campagna elettorale per le imminenti politiche, ecco riemergere il tanto gradito argomento “gessi rossi”. Dopo mesi, o forse anni, di assordante silenzio, ecco che oggi sono tutti pronti a dire la loro su questa annosa vicenda; tutti pronti a dispensare facili ed efficaci soluzioni» a parlare il consigliere di opposizione Andrea Maule.
«Ebbene, nel nostro piccolo ci preme sottolineare alcune contraddizioni di questa intricata vicenda. Come è noto ai più, è oggi in ipotesi la conversione della ex cava della Vallina in “discarica” al fine di stoccarvi al suo interno i gessi rossi, residuo di lavorazione del processo produttivo del biossido di titanio».
«In primo luogo, ci piacerebbe comprendere quelle che sono le reali volontà della Venator Spa; o meglio della società produttrice del discusso rifiuto – prosegue Maule -. La stessa, nell’Accordo del 2004 e nel successivo Accordo del 2015, assumeva nei confronti degli Enti preposti chiari impegni per la riduzione nel tempo di questo scomodo rifiuto. Nell’Accordo 2004 vi erano espressamente indicati numeri e quantità di questa riduzione. Mai perseguita! Perché? È inoltre la stessa Venator Spa nel proprio “Annual Report 2021” a gettare ombre sul futuro dello stabilimento maremmano, esponendo ai propri azionisti le criticità dovute al ciclo di smaltimento dei gessi rossi (inchiesta Commissione Parlamentare, indagine procura di Firenze, etc) senza individuare nello stesso report possibili soluzioni o vie d’uscita. La Venator Spa, che sembra aver attuato ben poche iniziative per far fronte a questa problematica, ha davvero intenzione di mantenere vivo lo stabilimento maremmano?».
«Le contraddizioni continuano poi sul fronte della politica, dove oggi troviamo numerosi esponenti del Partito democratico “pronti” a trovare rapide soluzioni per scongiurare la catastrofe occupazionale (se così la possiamo definire). Ebbene, ma gli esponenti del Partito democratico, in palese ed isterico disaccordo tra di loro, sono per caso gli stessi che governano la Regione Toscana ed il comprensorio delle Colline Metallifere ininterrottamente da oltre venti anni? Sono quindi gli stessi che hanno partecipato all’Accordo del 2004 e magari anche all’Accordo del 2015? E quindi, sono gli stessi che per anni ed anni hanno dormito sulla questione, per poi risvegliarsi improvvisamente oggi coscienziosi in piena campagna elettorale? Parrebbe proprio di sì. Più o meno sempre gli stessi noti nomi della politica grossetana e gavorranese, adagiati su comode poltrone ad “amministrare” il territorio».
«Sta di fatto che ancora una volta in quel di Gavorrano la campagna elettorale (delle imminenti politiche, stavolta) si svolge sul suolo lunare dei gessi rossi. Non vi è più altro problema se non quello dei gessi. A Gavorrano oggi l’aliquota Tari va bene a tutti, come va bene il degrado delle frazioni e come va altrettanto bene la raccolta differenziata. A nostro avviso, invece, sono troppe le questioni che a Gavorrano non vanno bene, e l’auspicio è quello che dall’imminente turno elettorale arrivi un chiaro messaggio al sindaco Andrea Biondi ed alla sua squadra di governo».
«E per finire, perché non si dica ancora una volta che il Gruppo Centrodestra Gavorrano non prende posizioni. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato decine e decine di cittadini sulla questione gessi rossi e Vallina, chi pro e chi contro. La nostra posizione è chiara. Così come già sostenuto nel 2018, in occasione dell’allora campagna elettorale per le amministrative, manifestiamo viva perplessità in merito all’idoneità della Vallina ad ospitare i gessi rossi. La sua collocazione geografica, il suo essere immersa nel Parco Minerario Naturalistico, la sua immediata vicinanza ai centri abitati di Filare, Bagno e Gavorrano, la rendono davvero idonea a fungere il ruolo di “discarica”?» chiede Maule.
«Al contempo, ci preme rivolgere un fermo richiamo a Venator Spa e gli amministratori locali affinché condividano costantemente (non solo in campagna elettorale) e celermente una efficace soluzione a questa annosa vicenda. Venator Spa deve svolgere un ruolo attivo nella vicenda, andando concretamente a ridurre la produzione del gesso rosso, magari trovando nel frattempo sorti diverse dal misero rifiuto. Regione Toscana in primis, e le amministrazioni locali a seguire, trovino finalmente una concreta e duratura soluzione a questa imbarazzante vicenda».