CAPALBIO – La Polizia municipale di Capalbio sarebbe intervenuta questa mattina nell’oasi di Burano per verificare la rimozione della barra di sabbia che separa le acque marine da quelle del lago.
Il Comune di Capalbio ha inviato a tal proposito una nota in cui precisa di aver segnalato «in via di assoluta urgenza ai competenti organi, che il 6 settembre 2022 la Società Sacra unitamente al gestore dell’oasi del Lago di Burano, hanno rimosso, presumibilmente con mezzi meccanici, in ambito demaniale, la barra di sabbia che naturalmente separa le acque marine da quelle del lago».
«Tale operazione ha comportato lo sversamento di acque lagunari stagnanti nello specchio di mare antistante; le acque, di colorazione marrone e maleodoranti, si sono distribuite prevalentemente nei tratti di mare corrispondenti alle località Macchiatonda e Torba in conseguenza della prevalenza di correnti marine da Sud. Lo sversamento a mare delle acque del lago (che, come riferito, emanavano un molesto odore nauseabondo) ha provocato notevole allarme ed ha gravemente pregiudicato la fruizione della spiaggia da parte degli utenti e degli operatori turistici della zona» afferma il sindaco Gianfranco Chelini.
«Lo scrivente, al fine di garantire la sicurezza della balneazione, ha chiesto un campionamento straordinario ed urgente all’Arpat al fine di accertare la qualità delle acque marine nel tratto interessato dall’evento ed escludere la eventualità che si possano configurare pregiudizi e pericoli per la salute umana e all’ambiente» prosegue l’amministrazione comunale capalbiese.
«In attesa degli esiti degli accertamenti urgenti già in corso ed anche di una più approfondita valutazione, sotto ogni aspetto, della legittimità dell’iniziativa della Sacra e del gestore dell’Oasi, all’esito dei quali sarà assunta ogni conseguente determinazione, lo scrivente non può esimersi dal sottolineare che l’operazione è stata eseguita senza alcun preavviso e in assenza di preventivo confronto con l’Amministrazione comunale, che avrebbe certamente consentito di evitare di esporre a pregiudizio la salute e l’ambiente e di arrecare disagio ai cittadini».