GROSSETO – “È bastata la pubblicazione di un video clip da parte del coordinatore regionale di Forza Italia Massimo Mallegni per scatenare una polemica mediatica in cui, la solita sinistra, ha tentato di cavalcare l’onda emotiva di una parte (piccola per fortuna) dell’opinione pubblica per gridare al sessismo e alla misoginia e sfruttare un tema importante, come quello della condizione giuridica e sociale delle casalinghe in Italia, per un attacco politico puramente strumentale”.
Roberto Berardi, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Toscana P02, risponde alle polemiche sullo spot elettorale di Forza Italia.
“Il video pubblicato da Mallegni – afferma Berardi – non è altro che il racconto reale della condizione oggettiva in cui versano circa sette milioni e mezzo di persone in Italia. Di questi la maggior parte sono donne che hanno deciso di dedicare la loro vita alla gestione dell’attività domestica ed al sostegno della propria famiglia, dei bambini e degli anziani”.
“Un fenomeno, dunque, tutt’altro che marginale e che, soprattutto negli ultimi anni, ha visto crescere in modo considerevole la quota maschile – prosegue -. Ciò in considerazioni di scelte di vita che, in diverse circostanze, hanno portato in molti ad anteporre la famiglia alla professione, impostando un menage familiare ispirato ad un diverso modello di vita Questo spaccato importante della nostra società per la sinistra rappresenta, di fatto, una contraddizione alla sua narrazione fortemente ideologizzata e che guarda alle casalinghe come ad un inaccettabile residuato patriarcale degli anni ’50. Come se essere casalinghe fosse un disvalore o, peggio ancora, una categoria da marginalizzare, senza alcun riconoscimento in materia di diritti. La nostra idea di società si basa sul principio che ogni individuo possa realizzare se stesso, secondo i propri desideri e le proprie inclinazioni, e contribuisca a generare con il suo apporto un valore diffuso per l’intera collettività”.
“Per questo – aggiunge Berardi – serve non solo abbattere le barriere che ancora oggi nel 2022 creano difficoltà di accesso da parte delle donne al mondo del lavoro, e rimuovere quelle anomalie che generano disparità di trattamento sulla base del genere, ma anche dare dignità a coloro che decidono di restare a casa, offrendo in questo modo un contributo sostanziale a supporto della famiglia e, dunque, di riflesso, a supporto della società stessa. Quest’ultimo è un aspetto che la politica dovrà trattare con molta attenzione, equiparando lo status giuridico delle casalinghe a quello di una vera professione. Così come si dovranno offrire agevolazioni importanti a coloro che, oltre alla famiglia, svolgono un’occupazione esterna e chiedono servizi (come ad esempio asili nido gratuiti e capillarmente diffusi) o agevolazioni (sgravi fiscali, bonus)”.
“La libertà di ogni persona – conclude Berardi – è pilastro fondativo della nostra società. Promuoverla e difenderla contro ogni tentativo di limitazione è preciso dovere di chi, come noi, si riconosce nei principi liberali e cristiani e li difende a spada tratta sia in Parlamento che fuori”.