GROSSETO – “Il Comune di Grosseto, con determina dirigenziale 1288 dell’8 giugno 2022, ha affidato l’incarico di realizzare un progetto di valorizzazione ambientale della fascia costiera ad una società composta da due architetti. Nella presentazione del progetto i due architetti hanno prodotto esempi di valorizzazione apprezzabili per le aree urbanizzate, ma anche interventi su aree protette che contestiamo”, affermano, in una nota congiunta, Luca Passalacqua (WWF Provincia di Grosseto), Anna Bardelli (Italia nostra – sezione Maremma Toscana), Roberto Barocci (Forum ambientalista – coordinamento regionale Toscana), Daniela Pasini (Coordinamento comitati e associazioni ambientali Grosseto), e Elena Grasso (Grosseto al centro).
“L’area interessata dal progetto – proseguono – racchiude il tratto costiero del comune compreso tra il Parco regionale della Maremma e la Riserva naturale della Diaccia Botrona e prevede interventi sia in aree già urbanizzate che in aree di elevato interesse naturalistico e protette da una serie di normative specifiche di carattere europeo, nazionale, regionale e provinciale. Tali normative dettano prescrizioni e prevedono la possibilità di eseguire interventi, ma al fine esclusivo di migliorare le tutele delle emergenze individuate sia per gli habitat che per la fauna tutelata. Su tali prescrizioni il Comune, essendo un ente subordinato, non ha la possibilità di derogare”.
“Nella presentazione del progetto, i due architetti hanno prodotto esempi di valorizzazione apprezzabili per le aree urbanizzate, ma anche interventi su aree protette che contestiamo, non essendo stata data neppure evidenza delle normative citate. Pertanto abbiamo presentato al Comune di Grosseto delle osservazioni puntuali che chiediamo siano valutate dalla IV Commissione consiliare Ambiente”.
“A tale scopo, ai sensi dell’articolo 14 comma 7 e dell’articolo 15 comma 5 del Regolamento del Consiglio comunale, chiediamo a tutti i consiglieri comunali di richiedere la convocazione della commissione invitando a partecipare ai lavori i rappresentanti delle scriventi associazioni”, concludono le associazioni.
Ma cosa chiedono WWF, Italia nostra, Forum ambientalista, Coordinamento comitati e associazioni ambientali Grosseto e Grosseto al centro?. Di seguito le richieste in dettaglio tratte dalle loro considerazioni (in corsivo, QUI il documento completo):
Chiediamo che
1- Il progetto “Costa Futura: una costa verde a energia verde” venga definito da un gruppo di lavoro multidisciplinare che, oltre alle figure professionali finora coinvolte, preveda naturalisti (botanici, zoologi, biologi marini, ornitologi, erpetologi, entomologi), forestali, esperti arboricoltori ed associazioni ambientaliste.
2- Siano rese note in modo puntuale le dimensioni dell’area interessata dal progetto e i siti interessati dagli interventi proposti.
3- N02, definita come “Area naturalistica Fiumara” nella slide 4 di presentazione del masterplan, sia indicata nel progetto come “Area naturalistica all’interno del sito ZPS (zona di protezione speciale) e ZSC (zona speciale di conservazione) del Tombolo da Castiglion della Pescaia a Marina di Grosseto”.
4. N04 e N05, definite come “Aree naturalistiche Pineta” nella slide 4 di presentazione del masterplan, siano indicate come “Area naturalistica all’interno del sito ZPS (zona di protezione speciale), ZSC (zona speciale di conservazione) e SIC (sito di interesse
comunitario) Padule della Trappola, Bocca d’Ombrone e del Parco Regionale della Maremma”.
5- Sia fatta una attenta valutazione della pressione antropica che eventuali parcheggi scambiatori sovradimensionati ed accessi alla pineta e alla spiaggia previsti come sistema di nuova mobilità potrebbero comportare nelle aree del sistema Rete Natura 2000 (vedasi gli “indirizzi per le politiche” nella “Scheda d’ambito 18 Maremma grossetana” nel nuovo P.T.C. “Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Grosseto”).
6- Sia fatta una attenta valutazione del rischio incendi che un aumento della pressione antropica (sono citate anche delle “aree fumo”), determinata dalla presenza di aree parcheggio sovradimensionate e da ulteriori modalità di accesso alla pineta e alla spiaggia (implementate con bici e altri mezzi elettrici) può comportare.
7- Sia fatta una attenta valutazione dell’erosione costiera che ulteriori strutture e installazioni turistiche, permanenti o meno (come i citati “pontili in spiaggia libera con box 3×3 (piccolo porticciolo)” ed il “cinema galleggiante”), e i relativi lavori di installazione e disinstallazione e relativa pulizia dell’arenile possono causare, minacciando anche la conservazione degli habitat di battigia e di anteduna, con particolare attenzione alle aree del sistema Rete Natura 2000 (vedasi gli “indirizzi per le politiche” nella “Scheda d’ambito 18 Maremma grossetana” nel nuovo P.T.C. “Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Grosseto”). Per quanto riguarda i citati “stabilimenti balneari rimovibili”: rimovibile non significa non impattante; anzi tutte le operazioni di installazione e rimozione dello stabilimento, oltre alle opere di “pulizia” della spiaggia, sono dannose per la spiaggia stessa e per le specie che ci vivono, come evidenziato dalla Delibera di Giunta Regionale Toscana D.G.R. 1223/2015.
8- Tutti i documenti e gli allegati che determinano la progressiva definizione del progetto Costa Futura vengano pubblicati sul sito del Comune di Grosseto.
“Come si valorizzano a livello ambientale 22 km lineari di costa grossetana, una zona tipica di alto valore naturale, che va dal Parco regionale della Maremma fino all’Area Protetta Natura 2000 del Tombolo tra Marina e Castiglione? – scrive, in una nota ad hoc, Wwf – Per valorizzare il gioiello maremmano occorre innanzitutto conoscerne a fondo gli aspetti appunto ambientali ed ecologici, in modo da attribuirgli noi per primi tutto quel “valore” che si vorrebbe esaltare ulteriormente con i fondi del PNRR, in modo che ne esca tutelato”.
“Se si vuole migliorare e trasformare una città vanno bene gli architetti – proseguono dal WWF -, ma per l’eccellenza della Natura e delle Aree Protette rivolgetevi alle tante persone locali che da molti anni frequentano, studiano, monitorano e aiutano con competenza: abbiamo esperti ornitologi, zoologi, botanici, naturalisti, guardie ambientali e volontari che ripuliscono da molti anni pinete e dune. Noi pensiamo che devono esserci delle aree naturali che devono rimanere intatte, dove poter andare in spiaggia a godersi la pace, il silenzio, i colori e la bellezza del paesaggio, tantissimi turisti vengono da noi perché abbiamo un ambiente ancora naturale e in alcuni posti quasi incontaminato, se lo riempiamo di strutture di ogni tipo, alla fine diventerà un parco Disneyland. Non possiamo diventare come Forte dei Marmi o Rimini”.
“Ultimo appunto da fare, di non esagerare con le illuminazioni, siamo già abbastanza invasi dall’inquinamento luminoso, se continuiamo in questo modo, a breve non riusciremo più a vedere le stelle in cielo”, concludono da WWF. QUI il documento completo di WWF.