GROSSETO – “La siccità è un problema cronico che va di pari passo con la preoccupante rapidità con cui il clima sta cambiando. L’incidenza dei fattori antropici sulla variazione del clima è un dato oramai incontrovertibile. Nonostante il comportamento umano risulti determinante in tutto questo, ancora pochi e sporadici sono gli sforzi congiunti compiuti per mettere in piedi un piano di salvaguardia a tutela del pianeta, e quindi di noi stessi”, scrive, in una nota, il senatore di Forza Italia Roberto Berardi, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale Toscana P02 (Arezzo, Siena, Grosseto, Livorno).
“L’Italia è al centro di questa delicatissima fase storica di passaggio – prosegue -. Ogni estate si registra difatti una forte carenza di acqua, accompagnata da un innalzamento progressivo delle temperature che, specialmente negli ultimi anni, ha generato un impatto negativo sulla terra, provocando danni ingenti sia al suolo che alle colture. Seppure la questione richieda soluzioni complesse ed integrate, spalmate su un orizzonte temporale medio-lungo, è nostro dovere intervenire nell’immediato per dare risposte concrete a coloro che, a causa della siccità, vedono messe a rischio le loro principali fonti di sostentamento. Per non parlare del riflesso negativo che ciò provoca sulla produzione di ricchezza a livello nazionale. Basti pensare che il bacino del Po, area più esposta al problema siccità di tutto lo Stivale, rappresenta il 40% del PIL nazionale ed il 45% della produzione agricola nostrana. Inoltre circa l’85% del “made in Italy” dipende direttamente dalla disponibilità di acqua”.
“Alla luce di tutto questo, e per evitare di compromettere in modo irreversibile il nostro tessuto imprenditoriale, si rende necessario finanziare subito un piano di intervento straordinario per la costruzione di 200 nuovi invasi su tutto quanto il territorio nazionale e rendere snelle le procedure esecutive per poterli realizzare. Grazie a questo sistema diffuso sarà possibile incrementare una riserva idrica (alimentata anche da acqua piovana) spalmata in modo omogeneo dalle Alpi alla Sicilia, e rendere così facile l’approvvigionamento da parte di ogni regione nei mesi più difficili”.
“Oltre a questo dobbiamo definire, attraverso un “decreto siccità” un piano di ristori per contenere le grosse perdite registrate dal comparto agricolo in questi ultimi mesi, compromesso in molti casi anche dal dilagante e preoccupante fenomeno degli incedi dolosi. L’acqua è il bene più prezioso che abbiamo. Prendercene cura significa avere cura di noi stessi e del futuro del nostro Paese”, conclude Berardi.