GROSSETO – Sono state depositate le liste dei candidati del Movimento 5 stelle per le elezioni politiche del 25 settembre. Sarà l’orbetellano Luca Giacomelli a correre per l’uninominale del collegio Grosseto-Siena.
Giacomelli, orbetellano di 33 anni, è un piccolo agricoltore, attivista di lunga data del Movimento grossetano che grazie al bel risultato ottenuto alle parlamentarie dello scorso 16 agosto si è guadagnato la candidatura e si presenta alla sfida dell’uninominale per la Camera dei deputati con grandi motivazioni.
Come spiega lo stesso Giacomelli, «ho accettato questa investitura con grande entusiasmo e soddisfazione, ma anche con la consapevolezza delle grandi difficoltà che ci aspettano. Oggi inizia un percorso arduo, una campagna elettorale senza esclusione di colpi, per di più in questa estate torrida. Ma il lavoro non ci ha mai spaventato e daremo il massimo. Siamo pronti».
«Anche perché – prosegue il candidato M5S – non ho scelto di candidarmi per convenienza, ma tutto il contrario: perché voglio rimboccarmi le maniche e impegnarmi per la nostra Maremma. Amo profondamente la mia terra, una terra meravigliosa, un patrimonio inestimabile che merita molto di più del degradante abbandono di cui è vittima, lasciato purtroppo allo sbando dalla politica, interessata ai territori con bacini di voti più popolosi. Vogliamo portare finalmente la voce della Maremma in Parlamento».
«Se sarò eletto – promette Giacomelli -, mi occuperò del mio settore, cercherò di essere la voce del mondo agricolo, un mondo troppo gravemente e pericolosamente dimenticato nelle agende politiche di tutti i partiti. In un mondo sempre più finanziarizzato e digitalizzato, ci stiamo dimenticando l’importanza vitale del mondo agricolo. Senza l’agricoltura non ci sarebbe il cibo nelle nostre tavole, non ci sarebbe la vita. Partendo dal lavoro avviato dal ministro Patuanelli, la mia grande sfida sarà proprio questa: tornare a mettere l’agricoltura al centro della nostra vita, mettere determinate tematiche al centro della politica per tornare a dare al settore primario l’importanza e l’attenzione che merita. E se possibile diffondere un po’ di “agri-cultura”, di conoscenza e consapevolezza sul tema. Agricoltura – conclude – per noi vuol dire tante cose: vuol dire qualità dei prodotti, commercio, export, vuol dire valorizzare le tante eccellenze enogastronomiche del made in italy, vuol dire portare nelle nostre tavole cibo buono e sano, vuol dire benessere e sviluppo per tutto il Paese. Lavorerò per questo».