SATURNIA – Elvira Branchi, insegnante in pensione della scuola di Saturnia, ha inviato una lettera aperta per ripercorrerne la storia.
Sono un’insegnante in pensione, abito a Saturnia dall’età di 6 anni ed ho due figli che hanno scelto di rimanerci a vivere con le loro famiglie.
Purtroppo da ottobre dello scorso anno l’edificio scolastico è stato dichiarato inagibile, la scuola Cesare Battisti è chiusa! Un plesso che ospitava elementari e medie.
Vi ho insegnato per circa 30 anni con piacere e soddisfazione nella convinzione che tale realtà fosse una dimensione ideale per i ragazzi e per noi maestri. Si sta avvicinando il rientro a scuola, ma l’edificio è ancora chiuso ed inaccessibile.
Questa notizia mi dà dispiacere, come si può rimanere fermi di fronte a tutto questo, un paese senza scuola non ha avvenire ! Faccio appello alle autorità, alla gente del mio paese, ai miei ex alunni: lottiamo insieme per la nostra scuola!
Ricordo l’esperienza dei primi anni da insegnante, quando attraversavo a piedi il fiume Albegna aiutata ogni mattina da alcuni agricoltori che mi prendevano sulle spalle, per la scuola sussidiata nelle campagne di Poggio alle Calle, vicino al borgo di Montemerano. Avevo alunni di tutte le classi che venivano a piedi dai poderi circostanti con la cartella a tracolla ed i piedi infangati. Era una sezione unica, dalla prima alla quinta. L’aula era in un podere, appena arrivavo accendevo la stufa a legna perché si gelava. A pranzo mangiavo ciò che avevo portato da casa e la sera a fine giornata aspettavo la Rama sul ponte per tornare a Saturnia. Avevo 20 anni.
Nel 1960 fu costruito l’edificio scolastico di Saturnia. La conquista di avere una scuola pubblica già dagli anni sessanta (elementari e poi medie) in una frazione che è innegabilmente un luogo strategico nella parte alta del comune di Manciano ha portato progresso, cultura, un servizio essenziale garantendo il diritto all’istruzione in una zona rurale con difficoltà di collegamento ai centri più abitati. I miei ricordi tornano adesso nella mia mente in modo forte e intenso di fronte al rischio concreto di perdere tutto!
Investire in una scuola vuol dire credere nel futuro di una comunità, nella libertà, nella possibilità di realizzarsi e partecipare alla vita con gli strumenti giusti.
La lotta per tenere una scuola aperta in un paese, deve essere una priorità di tutti i cittadini del Comune di Manciano. Le mie nipoti hanno frequentato l’asilo a Montemerano, proprio per quel senso di comunità che non conosce confini, dove ognuno può fare la sua parte.
Mi rivolgo al Sindaco di Manciano, alla Dirigente, a tutti coloro che hanno la possibilità di intervenire, i ragazzi a settembre devono tornare a scuola a Saturnia!
Elvira Branchi