GROSSETO – Divieto d’accesso alle aree urbane per altri quattro ragazzini tra quelli che, a febbraio scorso, minacciarono e rapinarono alcuni coetanei con dei coltelli sulle Mura e nel centro storico. A disporlo il questore di Grosseto.
Questi ulteriori quattro provvedimenti di divieto di accesso ad area urbana fanno seguito ai due emessi nel mese di aprile nei confronti di altri due ragazzi insieme ai quali nella serata di sabato 5 febbraio, per le vie del centro storico e lungo le mura medicee, un gruppo di ragazzi, si era reso protagonista di una vera e propria scorribanda; alcuni di questi, armati di coltelli e con i volti parzialmente travisati, per alcune ore aggredirono e rapinarono chiunque incrociassero sulla loro strada.
Sono numerose le giovani vittime che, a seguito delle brutali aggressioni, hanno dovuto far ricorso alle cure mediche presso il pronto soccorso dell’ospedale “Misericordia”.
A seguito di tali episodi, l’Arma dei Carabinieri di Grosseto, mediante tempestive indagini, aveva ricostruito compiutamente i fatti anche attraverso le testimonianze delle vittime e denunciato i responsabili all’autorità giudiziaria, per i reati di rapina e lesioni in concorso.
I provvedimenti di “Daspo Willy”, emessi dal Questore in questi giorni, a conclusione del procedimento amministrativo svolto dal personale della divisione anticrimine della Questura di Grosseto, dispongono il divieto per la durata di un anno, ai quattro ragazzi, di accedere e stazionare nei pressi degli esercizi commerciali per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, di intrattenimento musicale e danzante, ubicati all’interno del centro storico ricompreso dalle mura medicee. Se non rispetteranno il provvedimento di divieto, i ragazzi, rischiano una condanna da sei mesi a due anni di reclusione oltre ad una multa da un minimo di 8mila ad un massimo di 20mila euro.
Il divieto di accesso alle aree urbane trae origine nel 2017 allorquando sono state introdotte due misure di prevenzione, in materia di sicurezza delle città volte alla tutela della sicurezza di determinati luoghi, e in particolare locali pubblici o aperti al pubblico, ed esercizi pubblici, tali misure di prevenzione sono state poi oggetto di incisive modifiche ad opera del Decreto Legge n. 130 del 2020. Com’è noto, tali ultime novità normative sono intervenute a seguito di un tragico episodio di “movida violenta”, che ha destato particolare allarme nell’opinione pubblica. Il riferimento è all’omicidio del ventunenne Willy Monteiro Duarte, avvenuto a Colleferro (RM) nella notte del 6 settembre 2020.
I provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane di competenza esclusiva del Questore, in quanto Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, sono misure di prevenzione personali, che si prefiggono lo scopo di prevenire il reiterarsi di comportamenti violenti e di particolare allarme sociale.
Dall’inizio dell’anno sono 27 i provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane adottati dal Questore, dato questo in forte crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno 2021.