GROSSETO – Animali selvatici sempre più vicini alle case, sin dentro il centro abitato, alla disperata ricerca di acqua. È la segnalazione di un nostro lettore che attraverso il nostro giornale ha scritto una lettera aperta al sindaco e al corpo forestale.
«Ai margini del Parco del fiume Ombrone sta diventando un appuntamento quasi quotidiano l’incontro con questi magnifici animali fin sotto le abitazioni, in prossimità dell’argine. Non era mai successo che questi esemplari si spingessero così all’interno della città, il che significa che la situazione per loro è diventata veramente drammatica. Alcuni cittadini agiscono di iniziativa propria, allestendo piccole vasche d’acqua nei giardini condominiali, ma urge un intervento sicuramente più strutturato e tempestivo in soccorso della fauna selvatica locale» afferma Massimo Fanteria.
«Stiamo attraversando un eccezionale periodo di siccità dai risvolti assolutamente drammatici, mentre le previsioni climatiche non promettono alcun cambio di rotta a breve, bensì una preoccupante persistenza di temperature ben al di sopra delle medie stagionali ed assenza di precipitazioni».
«Nelle ultime settimane stiamo assistendo ad un fenomeno che non si era mai verificato prima nella nostra città: animali selvatici come i daini sono costretti a superare lo sbarramento dell’argine per poter raggiungere il centro abitato alla ricerca di un po’ di acqua, per la loro stessa sopravvivenza. Tutti i giorni vengono avvistati daini nel Parco del Fiume Ombrone, luogo oltretutto molto frequentato dai cittadini. Alcuni condomini di un fabbricato a ridosso del parco agiscono di propria iniziativa, fornendo piccole quantità di acqua in secchi e bacinelle, ma questo non può bastare» prosegue la lettera.
«Siamo consapevoli degli sforzi e dell’attenzione che questa città, tramite il Corpo Forestale, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile rivolge quotidianamente a simili emergenze; tuttavia, ben lungi dal volersi sostituire all’operato e alla competenza di tali organi, sentiamo il dovere di contribuire alla risoluzione di questo dramma, anche solo segnalando realtà che possono sfuggire. Oltre a ciò, chiediamo con la massima urgenza un intervento tempestivo per arginare la situazione e prestare utile soccorso alla fauna».
«A tal proposito, invitiamo gli organi preposti ad intervenire, permettendoci – nel rispetto delle dovute competenze – di offrire alcuni suggerimenti: allestire ai margini dell’argine del fiume Ombrone stazioni puntuali di abbeveraggio, con vasche di raccolta idrica o bacini artificiali temporanei, lungo il tratto che costeggia la città, in considerazione dei punti in cui sono già stati avvistati gli animali. Le autobotti avrebbero la possibilità di monitorare e fornire approvvigionamenti idrici quotidiani, sfruttando la percorrenza carrabile dell’argine. Monitorare se possibile con telecamere ambientali gli spostamenti degli animali, per poter tracciare gli spostamenti degli stessi con maggior accuratezza e precisione, individuando anche i punti più strategici ove intervenire. Sollecitare i cittadini a contribuire, anche con piccole azioni, al sostentamento degli animali anche in città (non solo quindi la fauna selvaggia, ma anche la popolazione animale comune)».
«Questo consentirebbe alla fauna del parco di non doversi avvicinare fin dentro la città, garantendole anche più sicurezza e protezione. Siamo consapevoli dei limiti delle nostre proposte, tuttavia vogliamo assolutamente sollecitare una urgente riflessione ed azione in soccorso di quegli animali che adesso stanno soffrendo. Ogni giorno trascorso rappresenta un fattore di rischio in più».