GROSSETO – «Un paravento per separare negativi e positivi, un solo infermiere che fa la spola tra pazienti covid e no covid, presidi condivisi» è, secondo quanto lamenta L’Usb, unione sindacale di base, la situazione all’ospedale Misericordia di Grosseto.
«Siamo alle solite e il tempo sembra non sia passato – afferma l’Usb -. A gennaio denunciavamo l’ondata di contagi che aveva travolto l’Ospedale di Comunità del Misericordia di Grosseto, emergenza che era stata affrontata mettendo un semplice paravento a separazione dei pazienti positivi al Covid da quelli negativi e, oggi, la situazione si ripropone invariata».
«Il solito paravento, i soliti contagi e le solite soluzioni rabberciate, inefficaci dal punto di vista del contenimento della diffusione virale, ma questa volta con l’aggravante che si cerca di scaricare la responsabilità sulle spalle degli infermieri e degli operatori socio sanitari accusandoli, più o meno velatamente, di non rispettare le norme igienico-sanitarie e di non seguire in maniera corretta le procedure per la vestizione e la svestizione dei dispositivi di protezione individuale».
«La realtà è chiaramente diversa dal mondo fantastico e irreale nel quale sembra vivere la direzione della Asl. Ed è una realtà nella quale gli infermieri, spesso uno per turno, sono costretti a fare continuamente la spola fra la zona che ospita i pazienti positivi da quelli negativi, è una realtà nella quale esiste una sola “vuota” – il lava padelle per intendersi – che si trova nella zona Covid e che quindi non dovrebbe essere usata per i pazienti negativi ed invece, dato che non sono state trovate soluzioni alternative, continua ad essere usata in maniera indiscriminata per tutti – continua la nota -, ed è una realtà nella quale la svestizione dei dispositivi di protezione individuale, nella zona Covid, deve essere effettuata in prossimità della “separazione funzionale” – chiamasi volgarmente paravento – e nella quale le cartelle cliniche dei pazienti sono collocate nella zona no Covid con il conseguente, obbligatorio, via vai per la consultazione. I percorsi sporco/pulito rimangono chiaramente nel libro dei sogni e nelle fantasie della direzione aziendale».
«Il risultato, oggi come a gennaio, è l’aumento esponenziale dei positivi fra i fragili pazienti ricoverati e fra gli operatori sanitari e dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno il fallimento delle così dette “ bolle covid “, cioè la scellerata scelta di mantenere all’interno del solito reparto pazienti negativi e positivi facendoli gestire dal solito personale. Una strategia, questa, adottata per cercare di supplire alla oramai intollerabile carenza di operatori sanitari e alla perdurante volontà di non procedere con le assunzioni. Camminare sul filo del rasoio, contando su una minore aggressività del virus, è però pericoloso e sta mettendo a repentaglio la salute dei pazienti e sta costringendo il personale a lavorare in mancanza delle più elementari tutele in materia di sicurezza».
«Abbiamo già denunciato in passato questo stato di cose, lo facciamo ora e lo rifaremo ma, dato che questo sembra non bastare, stiamo predisponendo insieme allo studio legale, la possibilità di un esposto alla procura della Repubblica al fine di valutare se vi siano responsabilità da parte della direzione aziendale della Asl Toscana Sud Est e se siano state prese tutte le misure per impedire il diffondersi del virus».