MASSA MARITTIMA – Franco, Marta, Giovanni, sono tre dei compagni di liceo di una classe massetana del secondo dopoguerra, che ebbero, oltre ad altri validissimi insegnanti, tra cui il prof Desideri e la professoressa Pla, la fortuna di assistere alla prima esperienza come docente del professor Giuseppe Stammati.
Questo gruppo di amici, legati dall’amore per la cultura, ha continuato ad incontrarsi per approfondire e condividere insieme temi importanti, dalla storia alla filosofia, all’analisi del contemporaneo. Nasce così, all’interno di questa rete di relazioni, il desiderio di incontrare le figlie di quel giovanissimo professore che appena laureato, fu già in grado di segnare profondamente i ragazzi dell’epoca, lasciando in loro una traccia importante nel rispetto del valore della formazione e dell’istituzione scuola.
La mattina del 28 luglio, presso la biblioteca comunale Gaetano Badii di Massa Marittima, Letizia e Maria Cristina, figlie del professor Stammati, hanno risposto all’appello di questa classe e hanno incontrato gli allievi del padre, ormai scomparso. Nell’occasione hanno regalato alla biblioteca la raccolta “Note di critica letteraria” di Giuseppe Stammati, edizioni Il mio amico, Roccastrada.
“Il testo, pubblicato per volontà delle figlie, – spiega Irene Marconi, assessore alla cultura del Comune di Massa Marittima – raccoglie gli scritti critici del professore e rappresenta un volume importante per accrescere la collezione della nostra biblioteca comunale. Siamo molto grati alla famiglia Stammati per questa bella donazione e abbiamo apprezzato con piacevole sorpresa la fervente attività culturale di questo gruppo di ex compagni di classe che hanno ancora il desiderio di scoprire e di studiare. Ci auguriamo di averli di nuovo ospiti in biblioteca, magari per un pomeriggio di condivisione con i ragazzi del liceo classico della città”.
Il libro è disponibile per il prestito in biblioteca e all’interno della rete provinciale delle biblioteche e degli archivi, Grobac.
Giuseppe Stammati, nato a Napoli nel 1916, si trasferisce in Maremma nel 1949 accettando una cattedra. Si sposa con la collega Clara Manescalchi, madre delle sue figlie. A Grosseto conosce e frequenta lo scrittore Luciano Bianciardi e stabilisce una solida amicizia con Carlo Cassola, che abita nello stesso stabile e mantiene rapporti epistolari con la figlia di Benedetto Croce e altri intellettuali italiani. Fino al giorno della sua morte, colpito da una grave malattia, Stammati ha svolto il suo compito di educatore e preside in vari istituti e licei grossetani.