SCARLINO – «Il Tribunale amministrativo della Regione Toscana (Tar) ha accolto le istanze delle aziende Venator e Sepin, e adesso la cava di Montioni, almeno fino a ottobre, è di nuovo a disposizione per il conferimento dei gessi rossi» dice il sindaco di Scarlino, Francesca Travison.
«Molte domande nascono a seguito di questa sentenza – spiega -: se la diffida non fosse arrivata, almeno una linea di produzione poteva essere lasciata in funzione? Com’è possibile che la Regione Toscana prima di diffidare l’azienda non abbia preso in considerazione il suo stesso parere e soprattutto i pareri di Arpat, agenzia preposta al controllo ambientale? La Regione Toscana non si fida dei propri giudizi? E di Arpat? C’è qualcosa che sinceramente non torna».
«Come abbiamo sempre sostenuto, siamo al fianco dell’azienda e dei lavoratori sempre e solo nel rispetto della tutela ambientale. Questa situazione ha dell’assurdo: non si capisce più dove stia la verità e ciò non fa che mettere a rischio posti di lavoro, posti di lavoro fondamentali per l’economia non di Scarlino, si badi bene, ma della Maremma e della Toscana. Una cosa certa c’è: una soluzione deve essere trovata al più presto, ma non abbiamo più bisogno di risposte a breve termine, c’è necessità di una linea precisa che determini il futuro dell’azienda. E se il Governo non fosse caduto e non fossimo in procinto di tornare al voto, oggi la situazione sarebbe quella di pochi giorni fa?».