SCARLINO – «Mi chiamo Claudio Benvenuti e sono residente a Scarlino. Ieri mattina (martedì 19 luglio intorno alle 8.30) stavo andando dal Puntone verso Bagno di Gavorrano in sella alla mia moto, quando, nei pressi dell’azienda agricola il Pupillo, ho perso il controllo del mezzo e sono caduto strisciando sull’asfalto per diversi metri e procurandomi escoriazioni su tutto il corpo e una frattura alla spalla sinistra. Ne avrò per 40 giorni, ma sono consapevole che poteva andarmi molto peggio. In quel punto della strada, la SP60, direzione Scarlino, sulla destra, la banchina e la prima parte della carreggiata l’asfalto è completamente sconnesso a causa di grosse radici affioranti dei pini. Impossibile tenere la destra con mezzi come biciclette, scooter, moto. Si è costretti a stare in mezzo alla strada e per i turisti – o comunque per chi non conosce la situazione di quel pezzo di strada – il rischio è altissimo. Nel tempo sono state tante le cadute e le segnalazioni, ma le condizioni della strada non sono cambiate. Tra l’altro è una provinciale molto trafficata, sia dai residenti che dai turisti perché collega tre grandi campeggi, diversi hotel e agriturismi e lo stesso capoluogo di Scarlino al mare. In un momento in cui si incentiva il turismo su due ruote quella strada è pericolosissima».
A parlare è Claudio Benvenuti che oggi abbiamo raggiunto al telefono e ha ribadito che quella strada è pericolosa.
«Se sto scrivendo questa mail è per far presente tramite gli organi di stampa l’abbandono totale e l’incuria di quel pezzo di strada, per mettere in guardia chi la percorre, soprattutto di sera o di mattina, quando con le ombra degli alberi o comunque con meno luce, le radici non si vedono neanche, si prendono semplicemente in pieno».
«Colgo infine l’occasione, e vi prego di darmene modo, per ringraziare le persone che mi hanno soccorso: due ragazze che erano in auto dietro di me al momento della caduta, il personale dell’ambulanza che mi ha portato al Pronto Soccorso dell’ospedale Misericordia di Grosseto, i medici, gli infermieri, le os del pronto soccorso di Grosseto che mi hanno curato e tranquillizzato, seppur in una giornata intensa, con tante emergenze in corso e una temperatura esterna superiore ai 40 gradi».
«Vorrei inoltre lanciare un appello a chi come me è caduto sul quel pezzo di strada e può raccontarlo, in modo da sensibilizzare tutti, e soprattutto gli enti pubblici, che intervengano quanto prima a sistemare l’asfalto messo così male da anni».