GROSSETO – «Quella della Polizia stradale è una lenta e ingiusta agonia» così Francesco Dragoni segretario provinciale Siulp in una lettera inviata al prefetto e ai dirigenti regionali della Polizia stradale.
«Vogliamo ricordare lo spaventoso incidente stradale avvenuto recentemente nell’autostrada A1 all’intersezione con la A15, nel quale un la pattuglia della Polizia Stradale ferma per effettuare una segnalazione è stata centrata in pieno da un veicolo che non si era avveduto di quanto stava accadendo. I poliziotti della pattuglia si sono miracolosamente salvati solo grazie alla loro prontezza e professionalità schivando il mezzo fuori controllo».
«Negli ultimi 10 anni, per scelte criticabili, la Polizia stradale per mancanza di personale sta “morendo”; una fine lenta che lascia l’amaro in bocca ai colleghi che hanno dedicato una vita al servizio per i cittadini. Gli operatori della Polizia stradale intervengono prontamente sulle strade quando il cittadino viene coinvolto in un incidente stradale o quando necessita di soccorsi di varia natura: risolvere velocemente ed in maniera efficiente i problemi menzionati, equivale a non crearne ulteriori» prosegue Dragoni.
«Sussistono problemi che le istituzioni a livello centrale non riescono a risolvere e che determinano una situazione preoccupante; ci sono reparti composti da uomini con età media molto avanzata, veicoli da rottamare per il loro elevato numero di chilometri, uffici nei quali il personale è ridotto ai minimi storici. E’ stato riferito a questa organizzazione sindacale che alcuni strumenti e apparecchi in uso agli operatori della Polizia Stradale non saranno più sottoposti alla periodiche visite di verifica e revisione per mancanza di fondi e ci domandiamo se un verbale redatto con le apparecchiature citate, non sottoposto alle periodiche revisioni potrà essere impugnato».
«Il Siulp Grosseto, lontano da sterili polemiche, vuole ragionare su dati oggettivi in modo da rendere più facile la comprensione delle drammatiche discrasie che affliggono la nostra specialità. Il Ministero dell’Interno ha trasferito alla Questura di Grosseto, anche recentemente, decine di poliziotti. Queste ultime assunzioni di operatori, appena usciti dal corso formativo, giovani e fortemente motivati, hanno contribuito ad abbassare l’età media e a dare nuova linfa agli Uffici e alle Divisioni impegnati in prima linea nei loro delicati compiti istituzionali. Duole purtroppo constatare che non si e’ verificata la stessa mobilità alla Polizia stradale di Grosseto dove l’età media dei dipendenti sfiora i 52 anni. I trasferimenti di personale non sono stati effettuati da anni in maniera tale da consentirne il giusto turnover dei poliziotti e la giusta successiva loro gestione. Questa problematica non si può risolvere aggregando due sole unità al Distaccamento di Orbetello nel periodo estivo per far fronte a tutte le criticità di personale».
«A causa di questa carenza d’organico, problema presente a livello nazionale nella specialità in esame, la presenza delle pattuglie nelle strade urbane e extraurbane, è stata nel tempo ridotta. Nei prossimi anni si profila in Italia il pensionamento di circa 25.000 poliziotti a fronte dell’assunzione di circa 9.000 unità (indicazione prevista dal turn-over). Dall’analisi dell’attuale situazione del personale, nello specifico si evince che, reparti come la Sezione Polizia Stradale di Grosseto, subiranno nel breve periodo (più o meno 3 anni) un imponente decremento di personale tale da determinarne certamente importanti complicazioni. Nella migliore delle ipotesi, ipotizziamo, non si potrà garantire con facilità l’apertura quotidiana al pubblico degli uffici ne’ assicurare il funzionamento continuo della sala operativa».
«Nel corso degli anni, il Siulp, ma certamente anche gli altri sindacati della Polizia di Stato hanno evidenziato agli organi superiori e centrali le discrasie riportate in estrema sintesi in questa nota e hanno proposto soluzioni pro-tempore che però non sono state prese nella dovuta considerazione: su un organico che prevede 100 unità operative tra la Sezione Polstrada di Grosseto e i tre Distaccamenti Massa Marittima, Orbetello ed Arcidosso, ad oggi, si possono contare solamente 63 poliziotti, alcuni dei quali non più idonei ai servizi esterni».
«I veicoli in uso al personale della Polizia Stradale effettuano, per la vigilanza delle arterie extraurbane, più di 200 chilometri per ogni turno lavorativo: e’ facile dedurre che anche i mezzi nuovi che vengono assegnati ai reparti, con questa elevata percorrenza giornaliera, diventano presto non più idonei al servizio e alle prestazioni richieste».
«A questo proposito, si può evincere, per le notizie assunte da questa O.S. che molti degli autoveicoli di recente immatricolazione assegnati ai poliziotti, hanno già percorso oltre 200mila chilometri. Recentemente, come riportato anche dai quotidiani locali, un veicolo assegnato alla Polizia Stradale di questa provincia, mentre stava effettuando in località Gavorrano (GR) un intervento disposto dalla sala operativa ha preso fuoco: solo grazie alle capacità e alla professionalità dei due agenti in servizio, sono state evitate conseguenze drammatiche per le altre persone e per i manufatti stradali che per i due operatori. Viene riferito a questa organizzazione sindacale che questo veicolo aveva già percorso più di 340 mila kilometri».
«Pochi giorni orsono è stata inoltre pubblicata sui giornali la notizia che un conducente, sorpreso alla guida di un veicolo che procedeva alla velocità di 200 km orari, è stato fermato dopo 50 chilometri dagli uomini della Polstrada. Ci chiediamo se i veicoli in dotazione ai poliziotti sono efficienti per sostenere un inseguimento a quella velocità, condotto ci auguriamo senza pericolo per gli agenti e per gli utenti della strada».
«Nell’ultimo periodo in questa provincia si sono verificati degli eventi infortunistici purtroppo molto gravi. Si sottolinea che pochissimi di questi sono stati rilevati da pattuglie della Polizia Stradale che è dotata invece di personale fortemente specializzato e competente e che, per permanere nella specialità, deve superare un duro corso di formazione nella scuola CAPS di Cesena. E’ opportuno segnalare che la scuola di Cesena non forma più, come in passato, centinaia di operatori specializzati, mentre gli uffici sono ridotti ormai all’osso e da anni non beneficiano di nuove leve» c0ntinua Dragoni.
«Anche nel caso dell’evento infortunistico purtroppo tristemente noto, occorso nel comune di Braccagni (GR) in data 14 c.m nel quale un auto ha investito un gruppo di ciclisti, con 4 morti e feriti l’incidente non è stato rilevato dalla Polizia Stradale. Di fatto proprio quella mattina era presente nella provincia una sola pattuglia della Polizia Stradale in servizio ad un Distaccamento e l’Ufficio Incidenti della Sezione era chiuso perché l’operatore era impegnato in altro servizio. E’ opportuno aggiungere che, durante il fine settimana, la strada extraurbana SS223 denominata “Senese” ha immaginabili criticità di traffico dovute ai pendolari che, dalle zone interne della Toscana, si spostano nelle zone della costa. Stesse difficoltà si segnalano nella strada SS1 Aurelia, teatro, anche in passato, di eventi infortunistici molto gravi, tra i quali ci e’ impossibile non menzionare l’incidente mortale avvenuto a sud di Grosseto sulla strada Aurelia all’ex ministro Altero Matteoli».
«Ci chiediamo se in questa situazione, succintamente descritta ed analizzata, i cittadini troveranno in futuro per strada una pattuglia della Polizia Stradale per le loro necessità ed i loro bisogni. Richiamiamo ancora una volta la cronaca dei giornali dei giorni scorsi dalla quale è stato possibile apprendere che una pattuglia della Sezione della Polizia Stradale di Grosseto ha evacuato 60 bambini da un pullman in panne che rischiava di prendere fuoco, ulteriore elemento che rende palese l’importanza della presenza del personale della specialità in strada».
«Ci domandiamo altresì perché un reparto così importante sia stato destinato ad una “morte” così lenta ed indecorosa e perché non si voglia dare nuova vita a un gloriosa specialità che ha sempre dato lustro alla Polizia di Stato e aiuto al cittadino. Pare che le attenzioni delle sedi centrali siano rivolte ai reparti Autostradali e non più alle Sezioni e ai loro Distaccamenti».
«Non possiamo “incolpare” di questa “agonia” i signori Dirigenti della Sezione di Grosseto e del Compartimento della Polizia Stradale di Firenze che, con le risorse loro assegnate, subordinatamente cercano di organizzarsi per far fronte ai numerosi problemi che ogni giorno devono essere risolti. Ci chiediamo invece perchè il Ministero dell’Interno non reagisce a questa morte lenta della Polstrada e quale sia il futuro della Specialità di questa provincia, che, soprattutto d’estate, e’ sottoposta a turni intensi di duro lavoro effettuato in una provincia assai vasta che dal Fosso Chiarone (Capalbio) arriva fino a Follonica Nord e che si dirama all’interno della nostra regione, fino al ponte di Petriolo sulla strada denominata SS223».
«Il Siulp vuole evidenziare altresì un’altra anomalia: il tratto di strada individuato dagli Uffici preposti, strada extraurbana “Principale” ove devono essere dislocate primariamente le pattuglie è il tratto che da Grosseto Nord conduce a Follonica Nord. Ma da analisi e statistiche almeno per incidentalità, risulta a questa O.S. uno dei più sicuri, anche per conformazione del tratto stradale, manufatti, attrezzature».
«Altri tratti di strada, a parere proprio degli addetti ai lavori, sono realmente pericolosi come ad esempio la SS1 in direzione sud di Grosseto, caratterizzata da incroci a “raso” e una incidentalità certamente piu’ ampia di quella che avviene nel tratto Nord. Nel contempo anche la SS223 che, nel fine settimana presenta un traffico intenso, rischia di diventare “terra di nessuno”. Auspichiamo che queste considerazioni ormai datate possano essere nuovamente formulate ed aggiornate con dati e statistiche recenti e più pertinenti» continua.
«Se non vi sarà un massiccio trasferimento di personale alla Stradale di Grosseto, le strade menzionate saranno certamente meno sicure a discapito dei contribuenti che non potranno più contare sull’aiuto degli “angeli con i centauri ai piedi “, ai quali va tutta l’ ammirazione e la stima del Siulp percheé, malgrado tutto, riescono sempre a portare a termine il loro delicato lavoro con professionalità e grande sensibilità».