GROSSETO – Erano accusati di omissione di referto, ossia di non aver trasmesso il referto di una donna investita così come prevede il nuovo codice della strada. Per questo due medici sono stati processati dal Tribunale di Grosseto.
Si tratta di un medico di famiglia e un medico del reparto di ortopedia dell’ospedale di Grosseto.
Il nuovo codice della strada che ha introdotto l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali ha posto a carico del medico l’obbligo di referto.
Il medico di famiglia nel giugno del 2017 era stato chiamato dalla figlia di una sua paziente per una visita a domicilio. La donna era infatti stata investita un mese prima mentre attraversava la strada.
La donna era stata visitata in un primo momento al reparto di ortopedia dell’ospedale Misericordia. Motivo per cui il medico di famiglia ha immaginato che il referto fosse già stato trasmesso da chi aveva già visitato la donna.
L’avvocato Thomas Vignoli, che assisteva il medico di famiglia, ha dimostrato come non ci fosse dolo nella scelta di non inviare il referto. Nessun movente, semplicemente il medico credeva che lo avessero già fatto i colleghi dell’ospedale.
Entrambi i medici, sia quello di famiglia assistito dall’avvocato Vignoli che quello dell’ospedale assistito da Alberto Bancalà, accusati di omissione di referto, sono stati assolti con formula piena perché il reato non sussiste.