ARCIDOSSO – Da Arcidosso a Napoli per competere con i migliori pizzaioli del mondo: Sergio Donnarumma ha partecipato con la sua pizza alla 19° edizione dei Campionati del mondo del Pizzaziuolo, che si sono svolti a Napoli, piazzandosi al 39° posto nella categoria “Pizza Napoletana STG.
Un ottimo risultato, raggiunto praticamente da neofita, a coronamento di un anno e mezzo di studio della pizza napoletana. In questo percorso di ricerca, iniziato quasi per gioco durante il lockdown, Sergio ha coltivato la sua passione, dando vita, insieme all’amico Vincenzo, anche ad un progetto imprenditoriale: “Il Palato chiede il Bis”, con il quale propongono un servizio di pizza napoletana a domicilio ad Arcidosso.
“Nasco come ristoratore – commenta Donnarumma – poi la vita mi ha portato a fare un lavoro completamente diverso. Ma la passione per la cucina non mi ha mai abbandonato e così durante il lockdown ho ripreso in mano i libri per imparare a fare la pizza napoletana. Il risultato che ho ottenuto con la partecipazione al campionato del mondo è per me una importante conferma che sono sulla strada giusta”.
Sergio Donnarumma, classe 1978, vive ad Arcidosso con la sua famiglia da diversi anni. Originario di Napoli, si è trasferito in Toscana nel 1988, dove ha frequentato l’Alberghiero delle Forbici di Castiglioncello. Ha iniziato il suo percorso lavorativo nel mondo della ristorazione facendo 5 anni di esperienza nel famoso ristorante Scacciapensieri del patron Aldo Buonazia, che in quel periodo ottiene la stella Michelin, la forchetta dal Gambero rosso e il Sole sulla guida di Luigi Veronelli. Poi Sergio per una serie di vicissitudini lascia la ristorazione e intraprende un percorso lavorativo completamente diverso, nel settore automotive, dove struttura una sua azienda per la vendita di materiale e attrezzature per gommisti e officine.
“É stato bellissimo partecipare ad un evento così importante come il campionato mondiale del Pizzaiuolo, nella città che mi ha dato i natali – prosegue Sergio Donnarumma-. A Napoli la pizza è un’arte, per realizzare una vera pizza napoletana occorrono padronanza della tecnica e grande esperienza. Al campionato ho avuto modo di confrontarmi con dei grandi maestri e con tantissimi pizzaioli di professione che hanno aperto pizzerie in tutto il mondo. Oltre ad essere divertente ed emozionante, questa esperienza mi ha dato la carica per impegnarmi sempre di più e migliorare ulteriormente”.