PIOMBINO – Oggi, alla riunione presso il Mise per le acciaierie di Piombino, si è raggiunto l’accordo di procedere ad un atto integrativo dell’Accordo del 2018.
Il presidente Eugenio Giani, che ha partecipato con il capo di gabinetto Paolo Tedeschi, parla di un “passo in avanti per mettere in sicurezza la siderurgia di Piombino grazie alla commessa condizionata di Rfi e alla reintroduzione di un sistema di monitoraggio pubblico sugli impegni assunti dalla parte privata, qualunque sia la proprietà futura”.
In primo piano la necessità di assicurare che la commessa Rfi – che, se non assegnata a Piombino, dovrebbe andare in gara internazionale – sia ‘condizionata’ agli adempimenti e investimenti previsti dall’Accordo del 2018 e ad oggi non adempiuti dalla parte privata. Il monitoraggio previsto, in caso di persistente mancato adempimento da parte della proprietà, potrebbe portare alla risoluzione dell’Accordo che attualmente permette l’acquisizione della commessa Rfi.
“Oggi si è registrato un clima costruttivo tra i soggetti pubblici al tavolo, che consentirà a Rfi di affidare la sua commessa e mantenerla solo se il business plan di Jsw sarà attuato” spiega infatti Eugenio Giani.
“Regione Toscana e l’Autorità di sistema portuale si sono fatte carico per prime delle integrazioni sulla proposta di atto integrativo formulate dal Mise – continua il presidente – guidando di fatto un’operazione di convergenza rispetto alla quale si sono allineati gli altri enti. Se l’Accordo del 2018 aveva come obiettivo di favorire il passaggio di proprietà tra il gruppo algerino Cevital e quello indiani Jsw, con questo atto integrativo viene insediato un sistema innovativo di governance degli investimenti pubblico-privato, delle operazioni di bonifica, delle concessioni portuali e demaniali, salvaguardando gli obblighi ambientali e occupazionali già assunti dalla proprietà nel 2018”.