GROSSETO – Il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno? L’immagine scelta da Confindustria Toscana Sud per rappresentare l’assemblea annuale 2022 lascia (volutamente) una libera interpretazione a chi guarda. Perché se è vero che le imprese hanno a che fare con oggettive difficoltà congiunturali, come gli alti costi dell’energia e delle materie prime, è altrettanto vero che il futuro di ogni attività economica dipende in gran parte dall’iniziativa di chi la gestisce. E dalle opportune misure disposte dalle istituzioni.
È stato proprio questo – “Nuovi scenari e prospettive per le imprese” – il tema dell’assise annuale che ha visto riunite le delegazioni di Arezzo, Grosseto e Siena a Cortona, cui hanno partecipato (oltre ai vertici dell’associazione di categoria) rappresentanti di Jp Morgan, Ispi e Bocconi School of Management.
Il presidente di Confindustria Toscana Sud, Fabrizio Bernini, ha rivolto l’attenzione sulle «grandi difficoltà che stanno vivendo tutte quelle aziende che, pur avendo ottenuto finanziamenti con il Pnrr, devono fare i conti con gli aumenti dei costi delle materie prime e dell’energia. Servono prezzi calmierati, certezze sugli incentivi edilizi, giustizia fiscale: per questo rinnoviamo il nostro appello al Governo. Altrimenti c’è il rischio concreto di chiusura per tante attività. Anche noi imprenditori, comunque, siamo tenuti a fare la nostra parte per restare competitivi: dobbiamo continuare a investire nella scuola, nella formazione e nella transizione ecologica».
«La crisi – ha dichiarato il vicepresidente di Confindustria Toscana Sud e presidente della delegazione di Grosseto, Francesco Pacini – può certamente essere fonte di cambiamento in positivo, perché i prossimi anni saranno necessariamente anni di trasformazione che avvantaggeranno le imprese che sapranno interpretare positivamente queste dinamiche, in modo da vedere il bicchiere mezzo pieno. A patto di poter contare su norme certe e durature, sulle tanto attese riforme di fisco e giustizia, su interventi risolutivi in merito ai costi energetici. E questo è compito del Governo, d’intesa con le istituzioni europee. Da parte nostra, è importante continuare a credere nel comparto manifatturiero, nella formazione del capitale umano e nelle innovazioni tecnologiche capaci di portare valore e crescita in tutti i settori del nostro territorio. È proprio a questo che ci dedicheremo nei prossimi anni, con ferma convinzione. E allora il bicchiere sarà pieno, senza dubbio».