MONTE ARGENTARIO – «Siamo oramai arrivati alla metà del mese di luglio e già sul campo si contano, numerose, le vittime sacrificali delle scelte politiche disastrose portate avanti dalla giunta Borghini negli ultimi due anni. Le vittime di cui parlo sono le presenze turistiche, linfa vitale del nostro territorio che mai, come quest’anno, stanno venendo a mancare, lasciando nello sgomento moltissimi imprenditori del settore turistico». A dirlo è Luigi Scotto, capogruppo di “Argentario Il Progetto”.
«Come “Argentario Il Progetto”, già all’inizio della crisi pandemica, avevamo denunciato la scarsa attenzione dimostrata dall’amministrazione Borghini sul tema dell’accoglienza. Questo perché nella primavera del 2020, quando ancora l’incertezza sugli sviluppi della crisi sanitaria condizionava pesantemente le scelte di ciascuna persona, avevamo compreso che la possibilità di spostamento circoscritta ai confini nazionali, avrebbe dato all’Argentario l’occasione irripetibile di diventare meta appetibile e prediletta per tantissime persone. E così di fatto è stato. Ma non solo. L’occasione si è dimostrata talmente ghiotta che, se avessimo applicato, come avevamo suggerito a più riprese, delle attente e lungimiranti politiche di fidelizzazione, saremmo riusciti a garantirci, negli anni a venire, una quota incrementale di presenze. E avremmo arricchito le nostre strutture e il nostro mare di nuovi flussi di persone che, scoprendo l’Argentario, se ne sarebbero innamorate. E invece nulla di tutto ciò è accaduto.
Ed oggi, di fronte alla triste verità per cui molti hanno deciso di trascorrere le loro vacanze altrove, scoprirsi dei “facili profeti” rende questa constatazione ancora più triste».
«I nostri appelli sono stati del tutto inascoltati – aggiunge Scotto -, così come del tutto inascoltate sono state le nostre profferte di collaborazione rivolte all’amministrazione Borghini. La massima disponibilità da parte nostra di trovare soluzioni condivise alla difficile situazione che improvvisamente si era creata si è infranta contro un muro di gomma. Ciò che appare evidente, e questa stagione sottotono lo dimostra pienamente, è che negli ultimi decenni, gli amministratori dell’Argentario che si sono succeduti si sono dimostrati assolutamente incapaci di far funzionare l’unica industria, l’unica opportunità, presente da noi per crescere e prosperare: il Turismo o, come declinato per primo da Argentario: il Progetto, “i Turismi”».
«Senza una visione di ampio respiro, senza una prospettiva programmatica tesa allo sviluppo e alla valorizzazione del settore dell’accoglienza, e quindi del territorio, è impossibile andare lontano. Finora il massimo livello del confronto raggiunto ha riguardato la definizione degli eventi di intrattenimento e degli spettacoli da scaglionare da giugno fino a settembre.
Davvero non abbiamo ancora capito che “fare Turismo” è ben altra cosa? Che sviluppare i “Turismi” richiede ben altre azioni ed iniziative? Quello che è certo è che finora nessuna Amministrazione lo ha saputo fare. E ci troviamo, come previsto, con una estate “minima” e con il nostro tessuto produttivo per l’ennesima volta in sofferenza».
«Avremmo potuto valutare l’dea di organizzare un raduno “internazionale” di biker nella primavera 2021, riempiendo tutti gli hotel e affittacamere della zona e facendo conoscere Argentario ad un pubblico sportivo europeo. Avremmo potuto dare il via alla sperimentazione di colonnine/barche elettriche per attrarre compagnie di charter del nord Europa specializzate in imbarcazioni elettriche di ultima generazione. Sarebbe stata l’occasione per organizzare un convegno di carattere scientifico su eco-sostenibilità del territorio e innovazione tecnologica, come anche pianificare una mostra o un evento letterario legati al Caravaggio con il sostegno Mibact».
«E invece siamo qui – conclude il capogruppo -, a leccarci le ferite e a sperare che, nel mese di agosto, le cose vadano meglio. Con questa mentalità e questo modo approssimativo di fare dove si pensa di andare?»