GROSSETO – “Centri estivi: il Comune di Grosseto senza proposte e senza risposte”, scrive in una nota Claudia Rampiconi della segreteria del Pd Circolo centro Grosseto.
“Come ogni anno – spiega la dem -, alla chiusura delle scuole statali al 10 giugno (come da calendario Regione Toscana), i genitori di bambini e ragazzi cercano una soluzione per gestire le giornate estive e per cercare delle attività quotidiane da far svolgere ai propri figli mentre sono impegnati al lavoro”.
“Dopo 2 anni di pandemia, che ha pesantemente e negativamente influenzato la socialità di tutti, sacrificando in particolare bambini e ragazzi che, anche a livello scolastico, hanno attraversato mesi di costante incertezza con il ricorso a singhiozzo della didattica a distanza, i più piccoli così come gli adolescenti hanno estrema necessità di stare insieme a coetanei e di impegnare le loro giornate estive in un modo che riesca a coniugare relax, apprendimento e divertimento”.
“Inutile rimarcare che tre mesi di stop scolastico, in una società in profondo mutamento e nella quale le vacanze di un mese intero sono un miraggio per la stragrande maggioranza delle famiglie, diventano un tempo molto lungo in cui barcamenarsi. Se pensiamo inoltre che anche i nonni, quando presenti nelle famiglie, sono in alcuni casi ancora lavoratori, diventa tutto complicato.
Ed è qui che entra quindi in gioco una offerta necessaria e ottimizzata, quella dei campus e centri estivi, che negli ultimi anni sono andati moltiplicandosi con una varietà di soggetti coinvolti”.
“Nel 2020 e nel 2021, in piena emergenza Covid, le famiglie hanno potuto avvalersi di sostegni facendo domanda all’INPS (bonus baby sitter/centri estivi); nel 2021 allo stesso modo sono stati predisposti aiuti ma con una platea di aventi diritto ridotta rispetto al 2020; per il 2022 il bonus centri estivi Inps riguarda solo 3mila famiglie di bambini con genitori dipendenti pubblici e/o con particolari requisiti e necessità, con le domande scadute ai primi di luglio e un pagamento comunque da anticipare dal momento che INPS rimborserà solo successivamente quanto speso nelle settimane estive”.
“Dove intervengono in tutto questo i Comuni cittadini? Il Comune può decidere, e in molti comuni della provincia di Grosseto questo accade, di allocare delle risorse specifiche e di dare un contributo affinché i costi dei centri estivi per le famiglie risultino ridotti. Generalmente per un centro estivo di soggetto organizzatore privato, con frequenza di 5 giorni a settimana e orario variabile, parliamo di 100/130 euro per settimana a bambino”.
“Nel Comune di Capalbio, per citare un esempio piuttosto virtuoso, già da giugno è stato possibile, tramite sito web dell’istituzione, presentare domanda per l’assegnazione di un contributo alla copertura del costo di frequenza ai centri estivi per bambini, sia per la fascia 3-6 anni sia per quella 6-14. La graduatoria di riferimento tiene conto delle condizioni lavorative della famiglia (1 solo lavoratore/entrambi i genitori lavoratori) e dell’indicatore ISEE. Il contributo è pari a 80,00 euro della spesa sostenuta a titolo di quota di iscrizione ai centri estivi e la spesa minima ammissibile sostenuta dalle famiglie al fine del conteggio del contributo è di 120,00 euro a settimana per ogni figlio. Le risorse stanziate dal Comune di Capalbio copertura di tale intervento sono pari a 30mila euro”.
La domanda, reperibile sul sito dell’amministrazione comunale, esplicita in modo chiarissimo le finalità del centro estivo:
“Iniziative di questo tipo, fondamentali come supporto alle famiglie, sono presenti altresì nei Comuni di Campagnatico, Castiglione della Pescaia, Civitella Paganico, Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Montieri e Roccastrada. Ai campi estivi possono partecipare bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni, mentre la durata delle attività cambia in base al comune (fonte: http://www.coesoareagr.it/2022/05/18/centri-estivi-al-via-ecco-in-quali-comuni/)”.
“Questi Comuni si attivano così per cercare di delineare un’offerta di campus, e noi a Grosseto non dovremmo fare eccezione, ma è proprio qui che casca l’asino. Il Comune di Grosseto non ha un’offerta pubblica né in collaborazione con associazioni, terzo settore e privati per l’organizzazione di centri estivi nei mesi da giugno a settembre per la fascia d’età 3-14 anni. L’unica notizia che si reperisce sul sito web del Comune al 29 giugno 2022 è la seguente: Servizi estivi per bambini da 3 a 6 anni – Comune di Grosseto. Un’offerta cioè per 3-6 anni limitatamente ai piccoli che già frequentano il nido d’infanzia “L’Aquilone” di via Mozambico. Per i bambini da 3 a 6 anni che frequentano le scuole per l’infanzia, il centro estivo fino a fine luglio sarà attivato al polo “L’Arcobaleno” di via Ungheria”.
“E per tutti gli altri? E per i ragazzi dai 6 ai 14 anni? Quale offerta per la fascia dei pre-adolescenti? Una famiglia con bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, ma anche di bambini di 3-6 anni non frequentante quelle strutture, e che oggi volesse conoscere le attività proposte dal comune di Grosseto, non saprebbe come orientarsi, semplicemente perché un’offerta strutturata, pensata per tempo per un’organizzazione estiva per le famiglie, a Grosseto, organizzata direttamente dal Comune, non c’è”.
“Se da un lato è vero che mancano le linee guida a livello nazionale per il bonus centri estivi 2022 (mentre per il 2020 e il 2021 a livello nazionale sono stati resi disponibili bonus di frequenza), dall’altro i Comuni della Toscana – nonché come visto sopra diversi Comuni della provincia di Grosseto – si organizzano fin dai mesi di aprile e maggio per non far mancare queste attività così importanti nei mesi estivi in città. A Orbetello, ad esempio, il Comune si affida a Chiesa ed associazioni varie per l’organizzazione di campus”.
“Un’amministrazione comunale deve anche essere vicino alle esigenze delle famiglie. Specialmente un’amministrazione come quella di Grosseto che parla di famiglia come perno della società, cosa che riteniamo vera e totalmente condivisibile, dovrebbe fare della famiglia uno degli interlocutori privilegiati. Dove sono quindi gli stanziamenti del Comune di Grosseto per i centri estivi? Quali soggetti sono stati interpellati per una compartecipazione dei costi?”.
“Oggi siamo al 9 luglio, un po’ tardi per intervenire, ma qualcosa si può ancora fare. Nel decreto legge 73/ prevede all’art. 39 il fondo pari a 58 milioni di euro per l’organizzazione da parte dei Comuni dei centri estivi da attuare nel periodo 1 giugno – 31 dicembre 2022, anche in collaborazione con enti pubblici e privati. I Comuni che non intendono attivare i centri estivi dovranno entro 30 giorni dall’entrata in vigore del suddetto decreto legge comunicarlo al Dipartimento della Famiglia all’indirizzo e mail: dipofam.centriestivi@governo.it come da comunicazione sul sito del Dipartimento https://www.anci.it/centri-estivi-2022-fondo-ai-comuni-nel-decreto-legge-semplificazioni-fiscali/.
Siamo a questo punto curiosi di conoscere la scelta strategica del nostro comune da effettuarsi entro il 20 luglio. Si deciderà o meno di aderire a questo fondo?”.
“Il soggetto privato, dal canto suo, interviene oggi in una molteplicità di occasioni e garantisce per sua stessa natura una flessibilità notevole. Pensiamo ai vari campus organizzati dalle società sportive di Grosseto (non tutti allo stesso livello, tuttavia), dalle cooperative e da altre realtà attive da anni nell’educazione dei più piccoli. Il soggetto pubblico dovrebbe comunque essere presente con la sua azione di supporto e monitoraggio dell’offerta, l’amministrazione dovrebbe costantemente dialogare con privati, associazioni e terzo settore per mettere in campo delle risposte eterogenee per le famiglie, al di là di slogan di comodo”.
“La famiglia di oggi, messa a dura prova da una inedita molteplicità di difficoltà socio-economiche, si supporta offrendole dei piani di crescita sociale e civile per i propri figli; ci stupisce quindi molto il silenzio di questa Amministrazione su un tema noto praticamente da sempre, oggi con la pandemia divenuto cruciale e su cui molto semplicemente si decide di non fare nulla, preferendo investire fondi in iniziative “one shot” di intrattenimento che di utilità per la famiglia hanno ben poco”.
“Con il caro vita che non dà tregua, la pandemia che non ci sta comunque abbandonando, l’isolamento sociale che per alcuni è oggi diventato uno stato permanente di cose, è imperativo da parte dell’amministrazione comunale ragionare su una programmazione estiva di interventi che tenga conto di questa domanda in crescita di anno in anno. Il bonus baby sitting e centri estivi non è stato inglobato dall’Assegno Unico. Ma a livello locale c’è chi si è attrezzato per erogare comunque un contributo alle famiglie per le attività estive dei figli”.
“A Grosseto cosa pensiamo di fare? Ne riparliamo per il 2023? Non è solo questione di “sfangare un’estate”, è questione di cambiare prospettiva, investendo nei bambini e nei giovani, quegli stessi giovanissimi a cui questa città e questa amministrazione non offre nulla fin dalla più tenera età”, conclude Rampiconi.