CASTEL DEL PIANO – “I sindaci del Pd che alzano la voce sull’ospedale di Castel del piano portano con sé tutti quei controsensi delle amministrazioni di centrosinistra, che si affrettano a celebrare i loro rappresentanti in Regione, salvo ribellarsi, ma forse solo a parole e senza fare i nomi degli stessi, di fronte alla perdita di servizi essenziali”. Così il segretario della Lega Amiata Gilberto Alviani dopo la notizia secondo cui, entro fine mese, anche il servizio di portineria dell’ospedale di Castel del piano andrà a cessare l’attività.
“Qualcuno potrebbe dire che si tratta solo del servizio di portineria – sostiene Alviani- ma non è cosa da sottovalutare, sia per un controllo sugli accessi all’ospedale, sia per aiutare le persone che vi si recano in visita ai ricoverati o per visite specialistiche ed esami. Sappiamo che i sindaci del territorio si stanno ormai da tempo lamentando dei tagli, ma vediamo e leggiamo che questi continuano. Da qui se ne deduce che c’è uno scollamento tra i politici democratici locali e la Asl che, da sempre, di quel partito è un riferimento, non fosse altro che la nomina del direttore generale spetta al governatore Giani”.
“Se gli amministratori locali hanno voglia di combattere insieme a noi una battaglia, noi siamo pronti – afferma il segretario della Lega –. Abbiamo già coinvolto da tempo il consigliere regionale Andrea Ulmi, vicepresidente della Commissione Sanità, che sta al nostro fianco e che ha visitato l’ospedale nel recente passato, ma soprattutto lo abbiamo attivato per cercare di ricostruire, storicamente, quanti servizi si sono persi sul territorio. Un passaggio fondamentale per capire dove ci porterà la sanità dei prossimi anni, ma soprattutto dove possiamo intervenire. I sindaci del Pd facciano lo stesso con i loro rappresentanti, in quel caso di maggioranza, in Regione e pretendano risposte ed impegni chiari. Altrimenti il rischio è che i nuovi tagli vadano a colpire sempre le zone marginali e più deboli. Delle rassicurazioni del presidente Giani che dichiara di non voler chiudere i piccoli ospedali, e che li considera preziosi, ci facciamo ben poco, perché ci ha abituato a dire con le parole ciò che poi viene prontamente smentito dai fatti, perché svuotare un ospedale equivale a decretarne la sua fine”.