SCARLINO – “Troppo spesso nelle crisi industriali non si tiene conto del carissimo prezzo che le aziende dell’indotto pagano, purtroppo sempre per prime e nel silenzio generale e la vicenda del Polo chimico del Casone di Scarlino non fa eccezione”.
Commenta così Valerio Pietrini, coordinatore della Fim Cisl di Grosseto, la situazione che le imprese che ruotano intorno alle attività industriali del Casone stanno vivendo. “L’incertezza che avvolge le principali aziende dell’area – continua Pietrini – sta pian piano avviandosi ad un epilogo che non lascia spazio a interpretazioni e rischia di calare come una mannaia su tutto l’indotto metalmeccanico, e non solo, che presta opera all’interno del Polo e che conta centinaia di addetti, impiegati in più aziende. Basti pensare che all’interno della Venator operano imprese metalmeccaniche molto importanti, come Officina 2000, Titamec e il gruppo Corsa service, solo per citarne alcune. Realtà che impiegano decine e decine di lavoratori per tutto l’anno”.
La preoccupazione della Fim Cisl, quindi, riguarda il rischio di perdere importanti posti di lavoro: “La provincia di Grosseto – prosegue Pietrini – non può permettersi di perdere neanche un posto di lavoro, soprattutto dopo quello che è accaduto e sta accadendo nella vicina Piombino, da tempo ormai stretta dalla morsa di una crisi gravissima. Il Polo chimico, con le aziende dell’indotto, è una fetta importante del Pil del territorio ed è quindi fondamentale che la politica e le amministrazioni, a tutti i livelli, facciano fronte comune per evitare un disastro che andrebbe a sommarsi alle crisi di tutti i territori limitrofi che, purtroppo, creano un vulnus impossibile da colmare con il solo comparto turistico che, peraltro, andrebbe a rispondere a delle esigenze temporanee, senza creare quell’economia che invece ha contribuito a far crescere la provincia di Grosseto”.
“Per questo – conclude Pietrini – chiediamo alle istituzioni che si faccia tutto il possibile per programmare in fretta il terzo step del percorso iniziato dai sindaci del territorio e dal presidente della provincia, che prevede l’incontro in Regione tra l’azienda Venator, il presidente Giani, gli assessori Monni e Marras e le organizzazioni sindacali. Non c’è più tempo e ogni giorno perso può essere fondamentale”.