FOLLONICA – L’associazione ambientale “La Duna” torna a parlare di un fenomeno che si verifica sul litorale follonichese nei mesi estivi.
«Avevamo già sollevato il problema le estati scorse – scrive l’associazione in una nota -, il problema degli accessi a mare alle spiagge libere e servizi connessi. Come per magia o per un incantesimo ci risiamo. Se nella zona “cittadina” gli accessi alla “libera” sono più o meno garantiti anche grazie alla possibilità di passare dagli stabilimenti balneari, nella zona nord a confine con il comune di Piombino la situazione si è complicata con la chiusura della “libera” tra il The Sense e la Madonnina».
«Una sbarra che prima era alzata e consentiva il transito su ponte e sentiero attraverso la pineta fino al mare, adesso è abbassata e chiusa con un lucchetto. La gente si adegua e passa lo stesso però non è esattamente una cosa lecita. L’alternativa sarebbe entrare 500 metri più a sud, percorrere gli stessi metri sulla spiaggia davanti alla struttura alberghiera e stabilimento balneare e poi conquistare un pezzetto della spiaggia delle ghiaie (come è simpaticamente definita dai follonichesi)».
«A parte le battute è abbastanza fuori luogo pretendere che le persone che vogliono andare al mare si debbano sottoporre a tale tour de force quando altre soluzioni sarebbero possibili. Dall’associazione La Duna venne anche ipotizzata la costruzione di una passerella in legno sul fosso Cervia che avrebbe reso superflua la fruizione del ponte privato. Vediamo se dall’amministrazione avranno risposte e soluzioni».