GROSSETO – E’ partita l’emergenza siccità. Già molti sindaci della provincia, su invito dell’Autorità idrica Toscana, hanno firmato l’ordinanza per limitare il consumo di acqua potabile ai soli fini igienici e domestici.
Monia Monni, assessore all’Ambiente della Regione Toscana, ha definito il 2022 (fino a questo momento) “uno dei periodi più siccitosi degli ultimi 20 anni”, sottolineando che la situazione è critica su tutto il territorio regionale, in particolar modo nel grossetano.
Abbiamo così fatto qualche domanda a Roberto Costantini, coordinatore delle attività della sede grossetana del LaMMA, in merito alla questione siccità con riferimento alla nostra provincia.
Dottor Costantini, l’estate è “ufficialmente” iniziata da pochi giorni, ma la sensazione è che quest’anno sia iniziata molto prima, indipendentemente dal calendario? È così?
Ufficialmente, il 21 giugno è iniziata la stagione estiva astronomica. Questa è la data del solstizio d’estate, ossia del giorno in cui il sole “si ferma” nel suo moto apparente di ascesa sull’orizzonte e quindi si ha, nell’arco dell’intera giornata, il massimo numero di ore di sole e conseguentemente, il minimo di ore di buio.
Da un punto di vista meteorologico, però, l’estate inizia già dal primo giugno (e terminare il 31 di agosto), ma quest’anno, per le temperature e la quasi assenza di pioggia, potremmo tranquillamente dire che il tutto è stato anticipato di un mese, caratterizzandosi in modo decisamente estivo già il mese di maggio.
Queste condizioni non sono state esclusiva delle sole regioni mediterranee, ma hanno interessato anche l’arco alpino (maggiormente la parte ovest rispetto alle zone orientali) nonché un po’ tutta l’Europa, dal Portogallo alla Francia, dalla Germania agli Stati scandinavi
Ma siamo veramente in una situazione eccezionale, per temperature e pioggia?
Decisamente sì. Infatti, quest’anno nel mese di giugno abbiamo registrato a una temperatura massima media di quasi 31 °C (per la precisione, a Grosseto siamo a 30,8 °C) contro una media climatologica del mese che nell’ultimo trentennio di riferimento, quello dal 1991 al 2020, era di 28,4 °C. E purtroppo, se andiamo ancora più indietro, vediamo che questa tendenza al continuo rialzo è ormai accertata: la media delle temperature massime calcolate nei trenta anni dal 1981 al 2010 era di 27,6 °C, mentre nel trentennio 1971-2000 era di 26,7 °C.
Ma anche per la pioggia siamo in una situazione decisamente anomala, vero?
Vero, non va certamente meglio per quanto riguarda la pioggia. Basta confrontare i dati dei vari trentenni climatologici di riferimento per accorgersi che la tendenza alla diminuzione di piovosità è anch’essa un dato che lascia pochi dubbi.
L’anno in corso, poi, si sta caratterizzando per una carenza veramente impressionante di piogge, sia se analizziamo la quantità di acqua complessivamente piovuta, sia il numero di giorni di pioggia. Se prendiamo come riferimento la provincia di Grosseto, vediamo che ad oggi è piovuto solo il 60% della quantità che ci saremmo dovuti aspettare in base alle medie climatologiche, e il fenomeno è ancora più marcato nelle regioni settentrionali, dove in alcune zone si è registrata una diminuzione di quasi il 90 %.
Se andiamo a vedere il numero di giorni di pioggia nei primi 6 mesi dell’anno, ci accorgiamo della consistente loro diminuzione: se nel trentennio 1971-2000 il numero medio annuo di giorni di pioggia era di 276, in quello successivo (dal 1981 al 2010) sono già diminuiti a 263, per registrare un’ulteriore contrazione nei trenta anni dal 1991 al 2000, quando il numero medio di giorni di poggia nei primi sei mesi è stato pari a 250.
Ed oggi? Sembra che i giorni di pioggia siano stati veramente pochi. È così?
Oggi la situazione è gravissima, sia in tutta il nord Italia sia nelle nostre zone. A Grosseto, la stazione meteorologica del LaMMA ha registrato pioggia solo in 25 giorni, un dato veramente eccezionale.
Questa scarsità di precipitazioni unitamente a un marcato aumento delle temperature, registrato già da maggio, ha portato alla situazione attuale di grave condizione di siccità, sicuramente la più grave degli ultimi trenta anni (molti lettori ricorderanno infatti come l’estate del 2003 si caratterizzò negativamente in questo senso).
Ma a cosa è dovuto tutto ciò?
Per quanto riguarda il costante aumento delle temperature, è ormai accertata (migliaia sono infatti i lavori scientifici pubblicati che concordano su ciò) l’influenza dei cosiddetti “gas serra”, in primis metano (CH4) e anidride carbonica (CO2). Per questo è fondamentale cercare di ridurre la loro immissione in atmosfera dovute all’attività umana. Nel grafico vediamo come a un aumento di concentrazione dell’anidride carbonica, indicata con il tratto neo, corrisponda un aumento di temperatura, anno dopo anno.
Dottor Costantini, per concludere la nostra chiacchierata, può dirci qualcosa su come sarà l’estate? C’è speranza che la situazione si possa normalizzare, che arrivino le piogge?
Le previsioni a lungo termine sono molto complesse e, ad oggi, hanno poca attendibilità nel caso volessimo sapere che tempo farà un determinato giorno tra uno o due mesi; possiamo però addentrarci in quelle che sono le proiezioni probabilistiche, che ci possono fornire un dato riguardo a come, rispetto alla media climatologica, ci aspettiamo che sia un certo periodo molto in avanti nel tempo (mentre nelle previsioni a uno-tre giorni, si parla invece di modelli deterministici)
Nel nostro caso, è però interessante vedere come tutti i modelli probabilistici siano allineati nel disegnare un’estate ben più calda del “normale”. Questo, però non vuol dire che dovrà per forza anche essere un’estate priva di piogge. Infatti la persistenza di alte temperature sta determinando un innalzamento della temperatura del mare (già il 1 di giugno si registrava una temperatura superficiale del mare tipica di inizio luglio) con conseguente accresciuta evaporazione in atmosfera. Questa grande quantità di vapore acqueo che si sta accumulando in atmosfera può dare origine, in caso di intrusione di masse di aria più fredda (tipicamente di provenienza nord atlantica) a fenomeni temporaleschi anche di grande intensità.