SCARLINO – “La vicenda Venator rischia di innescare una bomba occupazionale ed una crisi economica devastante che la Maremma non può assolutamente permettersi” a parlare è l’onorevole Elisabetta Ripani in parlamento con Coraggio Italia.
“Forte è la preoccupazione che è emersa durante l’incontro che ho avuto nella giornata di venerdì 24 giugno con la Rsu e la dirigenza dell’azienda: in ballo ci sono la tenuta di centinaia di posti di lavoro tra stabilimento e indotto, il futuro del sito industriale della Piana di Scarlino, eccellenza del territorio, nonché l’economia dell’intera provincia di Grosseto fino a lambire il territorio della provincia di Massa Carrara”.
“Azienda e lavoratori marciano compatti nella richiesta di rintracciare, in accordo con la Regione Toscana, una rapida soluzione di equilibrio tra sostenibilità ambientale, imprenditoriale e occupazionale – prosegue -. In quest’ottica, l’azienda si è responsabilmente dichiarata pronta ad investire per la riduzione degli scarti, chiedendo un intervento della Regione nell’individuazione, in primis, di una soluzione ponte che permetta di non bloccare il ciclo produttivo e continuare a produrre in loco e, soprattutto, addivenire ad una soluzione definitiva ambientalmente sostenibile su stoccaggio o riuso dei gessi rossi. Non possiamo più fare il gioco dell’oca e ripartire tra qualche anno dalla casella del via”.
“I numerosi esponenti del mondo istituzionale e politico locale, regionale e nazionale che hanno incontrato i vertici e la rappresentanza dei lavoratori dell’Azienda concordano che l’urgenza sia improcrastinabile. A poco serve dichiarare la propria solidarietà se nel frattempo non si passa dalle parole ai fatti. La variabile tempo è determinante per la risoluzione della crisi, per cui tentennamenti della Regione Toscana non sono ammessi”.
“Questo è un’annosa vicenda che in questa fase deve mettere da parte i toni di scontro e dare ampio sfogo alla massima collaborazione. Tirando una linea, a margine di tutti gli incontri, ritengo utile un tavolo di crisi regionale a cui prendano parte tutti i soggetti coinvolti, Azienda, Regione Toscana, Comuni, Provincia di Grosseto, mondo sindacale, consiglieri regionali ed anche i parlamentari nazionali eletti nel collegio. Ognuno, per sua competenza, faccia la sua parte. E’ un problema di tutto il nostro territorio e come tale va affrontato: con responsabilità, collaborazione, concretezza e tempismo” conclude la deputata grossetana.