GROSSETO – “Le ultime scelte sull’emergenza urgenza in Toscana rischiano di andare a scontrarsi con la normativa nazionale. Ogni eventuale decisione presa dalla Regione deve essere ben valutata”. Lo sostiene il consigliere regionale della Lega, vicepresidente della commissione sanità, Andrea Ulmi.
“Sull’emergenza urgenza territoriale – spiega Ulmi- che è quella che riguarda il 118 e la continuità assistenziale, stiamo registrando da un lato decisioni giustificate da una innovazione e razionalizzazione organizzativa, che in realtà sono veri e propri tagli, dall’altro resistenze delle aziende sanitarie sull’allestimento dei corsi di formazione dei medici che potrebbero andare ad occuparsi del settore”. Il primo punto di criticità, secondo il vicepresidente della commissione sanità, riguarda la continuità assistenziale, cioè l’ex guardia medica.
“La riduzione del servizio dalle 20 alle 24, rispetto al turno attuale dalle 20 alle 8 del mattino, sostituendo le ore mancanti con un servizio telefonico – sostiene il consigliere della Lega- dovrebbe portare, secondo la giunta, ad un risparmio, ma se, come sembra, quelle notturne sarebbero recuperate nel diurno, a parità di ore, di risparmio non dovrebbe essercene, a meno che quelle stesse ore non abbiano un’altra destinazione e allora, peggio ancora, quale medico accetterà turni di 40 ore? Questo è il modo di smantellare la continuità assistenziale e non di razionalizzarla. Inoltre in tal mondo le decisioni toscane andrebbero a confliggere con il decreto ministeriale 71, già approvato e adesso al vaglio della Corte dei Conti, che stabilisce, per le future case di comunità, che quelle ‘hub’ debbano garantire una continuità assistenziale h24 sette giorni su sette e quelle ‘spoke’ sulle dodici ore, sei giorni su sette. Riteniamo che questa decisione della Regione si scontri con le indicazioni governative”.
Per quanto riguarda i medici dell’emergenza/urgenza sul territorio Ulmi cita la delibera 1108 ed una sollecitazione del direttore sanità, welfare e coesione sociale della Regione Federico Gelli. “La delibera 1108 – ricorda il consigliere della Lega- per far fronte alla mancanza di medici dell’emergenza urgenza territoriale prevede l’organizzazione di corsi di durata semestrale, rinominati Deu, che abilitano quelli di altre discipline a salire sulle ambulanze pur non essendo specialisti della materia. E’ evidente che ci sono state resistenze al loro allestimento dai vertici sanitari aziendali, se ad un anno dalla delibera 1108 gli stessi corsi Deu non sono stati attivati, ma sembra che l’assessore Bezzini sia intervenuto personalmente sollecitandone, in maniera anche forte, la programmazione”.
“Aspettiamo fiduciosi convinti della bontà della cosa, dato che ci risulta che nella Asl Toscana Sud-Est siano ben diciannove i medici che hanno manifestato interesse, rivolgendosi ai sindacati, di partecipare ai corsi Deu. Questo permetterebbe, seppur non si tratti di una specializzazione vera e propria, di sopperire a quella mancanza di medici sulle ambulanze con cui si giustifica il taglio dei mezzi medicalizzati”.
La richiesta di Ulmi, dunque, è quella di porre attenzione al settore. “Ripensando le disposizioni sugli orari della continuità assistenziale ed allinearle con quanto richiesto dal Decreto – conclude il vicepresidente della Commissione Sanità- ed organizzando quanto prima i corsi Deu”.