CAPALBIO – La strada vicinale non può essere chiusa. Si è pronunciato così il Consiglio di Stato in merito alla strada vicinale Pescia Fiorentina-Manciano, chiusa al pubblico transito nel tratto che attraversa il l’azienda agricola del Diaccialone da due cancelli.
La strada era stata chiusa «da due cancelli senza titolo edilizio». Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello proposto, tra gli altri, anche dal Comune di Capalbio, assistito dall’avvocato Alessandro Antichi, e riformando la sentenza di primo grado, ha sancito la piena legittimità degli atti di repressione degli abusi edilizi adottati dal servizio tecnico del Comune.
«In particolare – afferma Antichi -, il Consiglio di Stato ha condiviso la considerazione del Comune secondo la quale il suolo su cui sorgono i manufatti in questione fa parte di una strada vicinale di uso pubblico, assoggettata al regime pubblicistico di tutela dei beni demaniali e quindi deve applicarsi l’art. 825 c.c. che prevede l’assoggettamento “al regime del demanio pubblico” dei diritti di uso pubblico, tra i quali è compreso il diritto di passaggio pubblico sulle cosiddette “strade vicinali” private».
«Quindi, il Consiglio di Stato, ha ritenuto che i proprietari, sottraendo il bene al pubblico passaggio, abbiano esercitato una facoltà estranea al contenuto del proprio diritto, pregiudicando il diritto demaniale che l’Amministrazione ha inteso salvaguardare con ordinanza; il provvedimento impugnato è stato, quindi, adottato per il perseguimento di una finalità lecita e rispondente all’interesse generale, in considerazione della funzionalizzazione della proprietà al vantaggio della collettività».