GROSSETO – La Camera rinnova il suo impegno per l’approfondimento della Blue Economy nelle province di Grosseto e Livorno che, per la loro storia ed il loro presente, sono fortemente legate al mare, offrendo un’articolata analisi sugli ultimi dati a disposizione (dati 2019 per quanto riguarda valore aggiunto e numero occupati, dati 2020 per il numero delle imprese).
Nelle province di Grosseto e Livorno alla fine del 2020 avevano sede 6.599 imprese blu.
Nel 2019 risultavano occupate in questo settore 28mila persone; un potenziale che nello stesso anno ha generato direttamente circa 1,4 mld/€ di valore aggiunto, a cui si aggiunge quanto prodotto dalle attività collegate a monte ed a valle e stimabile in circa 2,6 mld/€, quasi il doppio di quello derivante direttamente dal settore. Quest’ultima cifra, sommata a quanto prodotto dalla Blue economy in senso stretto, porta il valore aggiunto totale blu 2019 delle due province a superare i 4 miliardi di euro.
Sono blu il 12,8% delle imprese complessivamente operanti a Livorno e l’8,3% di quelle insediate a Grosseto. L’impatto sul tessuto economico è significativo considerato che a livello nazionale la percentuale si ferma al 3,4% (3,5% per la Toscana). Valutando il fenomeno in termini assoluti, Livorno con le sue 4.199 imprese blu risulta la provincia toscana con il più alto numero di imprese legate all’Economia del mare, seguita da Lucca e subito dopo da Grosseto (2.400 imprese blu).
Rispetto al 2019, nelle province di Livorno e Grosseto le imprese blu sono aumentate rispettivamente dell’1,4% e dell’1,3% mentre l’universo imprenditoriale non mostra la stessa enfasi evolutiva (Livorno +0,1%e Grosseto -0,1%).
Il valore aggiunto prodotto nel 2019 dalle imprese blu ubicate nel territorio che va da Collesalvetti a Capalbio, è stimato in circa 1,4 miliardi di euro ed è realizzato per il 70,4% a Livorno (993,8 mln/€) e per il restante 29,6% a Grosseto (417,4 mln/€). La ricchezza generata dalle attività legate al mare vale il 12,1% del valore aggiunto del totale economia di Livorno (in leggero aumento rispetto al 2018) e l’8,2% di quella di Grosseto (dato stabile).
Rispetto al 2018 l’andamento della ricchezza prodotta dalle imprese blu è da considerarsi soddisfacente e tendenzialmente migliore del risultato ottenuto dal sistema economico complessivo.
Leggermente sotto tono il trend blu di Livorno (+0,9%), per quanto resti pur sempre migliore di quello riferito al totale economia (-0,6%). Al contempo le attività blu di Grosseto sembrano allineate al contesto generale e significativamente in crescita (+1,6% in entrambi i casi).
La novità di quest’anno è costituita dall’analisi di alcuni dati provenienti dai bilanci depositati in CCIAA da cui si apprende che nel 2020 le imprese dell’Economia del mare dell’area di interesse Maremma e Tirreno hanno realizzato Ricavi per vendite e prestazioni (Fatturato) per quasi 2 miliardi di euro, l’82% circa realizzati sul territorio livornese e per il restante 18% in Maremma. Rispetto al 2019 la Blue economy livornese registra un calo del fatturato del 24,6%, circa 1 punto percentuale in più di quanto calcolato per la provincia grossetana. Tuttavia non solo la capacità dell’Economia del mare di produrre profitto è risultata adeguata (Margine operativo lordo > del 10%) nonostante le vicissitudini connesse all’emergenza sanitaria, ma si rileva altresì un (contenuto) miglioramento rispetto al 2019.
Il confronto con la redditività del totale economia porta ad affermare la miglior performance delle imprese blu rispetto al contesto generale. In provincia di Livorno la redditività d’impresa generale nel 2020 è sotto il valore minimo accettabile ed in calo rispetto al 2019. Al contrario, la capacità delle imprese blu di generare profitto è migliore ed in aumento rispetto all’anno pre Covid. Nel territorio maremmano il contesto generale presenta livelli soddisfacenti della redditività 2020 soprattutto considerando il particolare anno cui i dati si riferiscono ed il miglioramento rispetto al 2019. Ciononostante l’economia blu riesce a fare ancor meglio: il MOL % anche in questo caso è superiore al 10% ed in crescita, ma anche più elevato, seppur di poco, rispetto al dato generale.
Con grande fiducia si ritiene quindi che le diverse strade per la ripresa possano partire dal mare, una risorsa naturale che offre grandi opportunità anche per la transizione ecologica. Occorre tuttavia arginare “l’inverno demografico” che sta investendo anche l’Economia blu garantendo ai giovani una formazione adeguata ai fabbisogni del settore garantendo per questa via il rinnovo generazionale e riducendo le difficoltà incontrate dalle imprese nel reperire le figure professionali cercate.
Il rapporto integrale – a cura del Centro Studi e Servizi della Camera di Commercio – è consultabile sul sito www.lg.camcom.it nella sezione dedicata a Informazione economica/Studi e Ricerche.