CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Il ricordo del profumo dei mandarini è indimenticabile.
Oggi mandarini e arance sono sulla tavola ogni giorno durante l’inverno ma qualche decennio fa gli agrumi “di lusso” facevano la loro comparsa solo nelle feste natalizie e spesso solo nella calza della befana.
Oltre al profumo e al sapore, a volte aspro e acidulo, erano i “noccioli” che accompagnavano il loro consumo. Ce ne erano tanti non come le clementine dolcissime.
Le bucce, insieme a quelle delle arance, venivano appoggiate sui ferri arroventati della cucina economica e servivano a mitigare, parzialmente, l’inevitabile odore di fumo che veniva sprigionato dalle fiamme accese.
La cucina economica… che ricordi!
Il tubo, spesso bianco, che faceva dei giri con curve e parti dritte, serviva a convogliare fuori i fumi e ad assicurare un corretto tiraggio.
Il filo su cui penzolavano il “coppino” e i ramaioli utilizzati per prendere l’acqua quasi a bollore posto nel contenitore incassato accanto al fuoco.
L’acqua che veniva utilizzata sia per cucinare che per riempire le borse dell’acqua calda.
Quante volte sono stato rimproverato perché facevo gocciolare un po’ d’acqua sui cerchi per farla evaporare e sentirne il crepitio.
Il forno da dove uscivano i manicaretti fatti in casa, salati e dolci.
I cerchi venivano sollevati con maestria con un apposito strumento con un uncino, per ravvivare il fuoco dall’alto o anche per appoggiare in maniera più stabile la pentola facendone sprofondare il fondo dentro il fuoco dove i “ciocchi” assicuravano un costante mantenimento della temperatura utile anche per scaldare l’ambiente.
Spesso era il “riscaldamento” principale, anzi l’ unico e, nelle altre stanze, il gelo assoluto era mitigato solo nel letto con “il prete” o con le borse dell’acqua calda. Nel letto entravamo quasi vestiti con le immancabili calze di lana, fatte a mano, utili per prevenire i geloni.
Poi la mattina presto mamma si alzava e accendeva la cucina economica, e cominciava un nuovo giorno.