FIRENZE – Questa mattina, venerdì 17 giugno, il palazzo della Regione Toscana di Firenze ha ospitato una riunione indetta dal presidente Eugenio Giani per discutere del posizionamento della nave rigassificatrice Golar Tundra nel porto di Piombino.
Giani, nominato dal Governo commissario per la realizzazione dell’impianto di rigassificazione in Toscana, ha presentato un memorandum dedicato all’argomento e, per illustrare il progetto immaginato per il porto piombinese, ha invitato all’incontro i tecnici di Snam – la società di infrastrutture energetiche, attiva nel trasporto, nello stoccaggio e nella rigassificazione del metano – che ha redatto il progetto che interessa il Golfo di Follonica.
All’incontro hanno preso parte il sindaco di Follonica Andrea Benini e l’assessora all’ambiente Mirjam Giorgieri.
«La riunione di oggi, per la quale ringrazio il presidente Giani, ha senza dubbio dato molte delle risposte che mancavano – ha commentato il sindaco di Follonica Andrea Benini – fino ad oggi erano infatti mancate tante informazioni necessarie alla comprensione del progetto ventilato per Piombino, un progetto che impatta ovviamente anche nel Comune di Follonica. Quello di stamattina è quindi stato un momento centrale per poter mettere in fila le informazioni e fare un approfondimento della proposta in atto. Per questo possiamo escludere la possibilità di realizzazione di una piattaforma offshore nelle acque del Golfo di Follonica».
Il sindaco di Follonica, di fronte al presidente della Regione e ai colleghi della Val di Cornia, ha poi espresso «preoccupazione per un’anomalia inquietante. Il posizionamento della nave rigassificatrice nel porto di Piombino sembra essere una decisione già presa dal Governo – ha detto – e non un’eventualità ancora da discutere e valutare. Una decisione che ci è piovuta dall’alto, senza sapere il perché e il per come. Sul territorio, però, a guardare in faccia le cittadine e i cittadini, ci siamo noi, gli amministratori locali. Ed è questo l’elemento spiazzante, l’anomalia: la decisione sembra essere stata presa a prescindere dall’iter autorizzatorio. Ma l’autorizzazione dovrà passare, invece, da molti enti di controllo».
Benini ha quindi portato al consesso l’esempio della vicenda legata all’inceneritore di Scarlino, «una vicenda recente e durissima, che ha visto il Comune di Follonica impegnato a lungo, in varie sedi, per sovvertire le decisioni prese a priori per il territorio. Non possiamo fidarci, a prescindere, dei tecnici Snam senza attivare, prima, tutti i caratteri di controllo necessari – ha affermato Benini – Senza che gli organismi pubblici e di controllo svolgano appieno il proprio ruolo. Noi veniamo dalla vicenda sanguinosa e recentissima del vecchio inceneritore di Scarlino. In quell’occasione, per anni, si sono susseguite numerose sentenze, che hanno via via massacrato la proposta della società privata Scarlino Energia. L’iter per la riaccensione dell’inceneritore è stato travolto dalle sentenze. Alla luce di questa micidiale esperienza – ha proseguito Benini – per il rigassificatore deve esserci un iter vero, non predeterminato. Ancora non abbiamo le carte in mano e non dobbiamo dare nulla per scontato».
Terminando il suo intervento, il sindaco di Follonica ha poi espresso «preoccupazione per la nave rigassificatrice che dovrebbe prevedere un circuito aperto per la gassificazione del metano e per le ripercussioni di questa lavorazione nel Golfo di Follonica, che da anni accoglie il più importante impianto di itticoltura d’Italia, con una produzione che copre circa il 60 per cento del fabbisogno nazionale. La nave potrebbe avere un impatto economico ed occupazionale importante sul nostro territorio – ha concluso Benini – e potrebbe anche incidere violentemente su un’eccellenza della produzione nazionale e Toscana».