MASSA MARITTIMA – Il futuro del patrimonio ambientale e archeologico delle Colline Metallifere è stato l’oggetto dell’incontro tra il Comitato “Lido Santini” e il consiglio di frazione di Niccioleta.
«Abbiamo sempre sottolineato – spiega il comitato – l’importanza prioritaria del coinvolgimento delle comunità locali dell’area delle Colline Metallifere per portare avanti l’azione di sensibilizzazione alla tutela del patrimonio archeo-minerario e di sollecitazione a che esso venga valorizzato ed opportunamente restituito alla collettività per usi costruttivi anche in termini di proficua “rigenerazione”. È con questo spirito ed in funzione di tale obiettivo che i membri del Comitato hanno incontrato, giovedì 9 giugno, i componenti del Consiglio di frazione di Niccioleta».
«Nel corso dell’incontro, i membri del Consiglio hanno espresso soddisfazione per la proposta di coinvolgimento, manifestando tutto l’attaccamento per il loro territorio che deriva dal desiderio di tenere vive le memorie materiali ed immateriali di una storia che affonda le radici in epoche precristiane ed arriva fino ai tempi recentissimi dell’ultima stagione dell’industria estrattiva. Peraltro, Comitato e Consiglio di frazione condividono la consapevolezza che, al di là delle specifiche caratteristiche dei diversi siti minerari delle Colline Metallifere, l’intero insieme dell’area ha costituito una sorta di organismo unitario che ha mantenuto per lungo tempo una comune connotazione socio-culturale che si è poi frantumata con la fine dell’attività delle miniere, sostituita da una frammentazione territoriale che non ha più offerto (nemmeno a livello interno alle stesse singole comunità) un’identità definita in cui riconoscersi anche a livello individuale».
«La proposta che è scaturita da questo primo incontro è quindi stata quella di integrare le forze per progettare un semplice percorso che, facendo leva sulle risorse e sulle potenzialità dell’esistente, possa proiettare una qualche prospettiva di reinvenzione, tutta giocata nella direzione del rispetto e della valorizzazione ambientale e nella stimolazione di opportunità di attrazione e di accoglienza di chi vorrà, insieme con le popolazioni locali, riscoprire un patrimonio eccezionale. Del resto, la piena conoscenza dei luoghi ed il riconoscimento dei loro significati anche impliciti e remoti costituiscono l’indispensabile punto di partenza per pensare una nuova vitalità per essi stessi, studiata, ovviamente, nel rispetto delle norme di sicurezza e di idoneità funzionale».
«Con questa fiducia ed in questa auspicata prospettiva, si è concordato di proseguire in stretta collaborazione, aperti ad integrarsi anche con tutte quelle forze e quegli organismi a vario titolo interessati a tale processo di sviluppo».