SCARLINO – Mercoledì 15 giugno si sono svolti due incontri alla Venator di Scarlino ai quali ha partecipato una delegazione di Rifondazione Comunista della Toscana.
Il primo si è svolto tra Rifondazione Comunista e le rappresentanze sindacali unitarie (Rsu), mentre il secondo ci ha visto interloquire con i vertici aziendali. La delegazione di Rifondazione Comunista era composta dalla segretaria provinciale Stefania Amarugi, dal segretario regionale Alessandro Favilli, dal responsabile regionale lavoro Domenico Guadagnucci, dal responsabile ambiente del circolo di Follonica Lodovico Sola e dal consigliere comunale di Follonica a Sinistra Enrico Calossi.
«L’impressione che ne abbiamo ricevuto – spiegano da Rifondazione Comunista – è che da parte dell’azienda sia stato fatto un grave errore strategico nel non aprirsi di più al territorio con una comunicazione efficace che potesse essere esplicativa dei sistemi di produzione e che servisse a non ingenerare disinformazione. Siamo altresì consapevoli che quello di Scarlino è l’unico impianto in Italia che produce biossido di titanio e che qualora la fabbrica vivesse una crisi irrimediabile questo comprometterebbe anche il tessuto socio-economico della provincia di Grosseto, in quanto l’azienda rappresenta oltre un terzo del Pil di essa».
«Rifondazione Comunista vive con preoccupazione l’attuale crisi e ritiene che, oltre a strategie future di riduzione del gesso rosso, debbano anche essere messe in campo scelte per superare l’attuale emergenza, mantenendo i consueti livelli di produzione e di occupazione. Ribadiamo ancora una volta che per noi il lavoro buono è quello che tiene insieme sicurezza e continuità del reddito, da un lato, e rispetto dell’ambiente e della salute dei lavoratori, dall’altro».
«Pertanto dobbiamo parlare di industria sostenibile, un’industria che dia una base solida al tessuto sociale che possa rendere possibile anche lo sviluppo di quella turistica che da sola non può certo reggere».
«È nostra intenzione poter organizzare a breve un momento di confronto tra i rappresentanti dei lavoratori, l’azienda, le istituzioni locali ed i comitati ambientalisti al quale inviteremo le rappresentanti del nostro gruppo parlamentare “ManifestA” per affrontare al meglio la questione con dati scientifici reali, con la speranza che ci sia volontà di ascolto anziché arroccamenti pregiudizievoli».