GROSSETO – E’ morto stamani, 15 giugno, Mario Bernieri, che è stato un “mito” della fotografia di cronaca grossetana ed ha segnato con i suoi scatti decine di anni di vita della Maremma. Aveva 85 anni.
Assieme ad Antonio Ferrari, Mario Bernieri aveva fatto nascere la “Agenzia fotografica BF” ed ha seguito personalmente tutti gli avvenimenti di cronaca degli ultimi quarant’anni del secolo scorso e i primi diedi dell’attuale.
«Persona dal carattere aperto, uomo leale e sempre pronto al sorriso, arguto, professionalmente era attento e pronto a cogliere non solo l’immagine nella sua pienezza ma anche particolari significativi – lo ricorda Claudio Bottinelli -, e riusciva sempre a “fissare” nelle foto anche l’evidenza del carattere o le situazioni psicologiche degli individui che stavano vivendo il fatto di cronaca. Sia che si trattasse di cronaca nera che di cronaca rosa, o di spettacolo, eri certo che Mario avrebbe portato al giornale (ha sempre collaborato con “Il Tirreno” fin dai tempi i cui si chiamava “Il Telegrafo) non solo l’immagine di quel che era accaduto ma anche lo spirito con cui l’evento era stato vissuto».
Molte le foto “famose” che portano la sua firma. Da quelle dell’Ominide del Baccinello fatte subito dopo il suo ritrovamento, a quelle che hanno vissuto la tragica allusione del 1966 (è sua la foto scattata dall’elicottero della bambina che urla sul tetto di un podere circondato dalle acque, foto che ha fatto il giro del mondo), a quelle scattate a Sarajevo durante la guerra, città dove si era recato assieme al giornalista de “Il Tirreno” Claudio Bottinelli. Mario Bernieri, sia chiaro, non era un fotografo d’assalto, un “paparazzo” come si dice, ma legava invece la sua professionalità innanzi tutto al rispetto degli altri, e rifiutava di forzare gli eventi, anche se era deciso e incisivo nel cogliere l’attimo di ciò che avveniva. Tra l’altro ha legato il suo nome ad eventi mondani celebri avvenuti in Maremma. A personaggio come Celentano, Mina, Caterina Caselli tanto per citarne alcuni, oppure a uomini politici di primissimo piano che hanno vissuto momenti maremmani.
Insomma Mario Bernieri è stato un protagonista della vita maremmana per decine e decine di anni; protagonista nel senso che l’ha seguita, l’ha fermata nelle sue foto, ne ha fatto la storia e ne ha raccontato l’anima.
Ora anche lui se ne è andato. Ma lascia le sue foto che hanno fatto e fanno ancora la storia.
E’ deceduto nelle prime ore del mattino all’Ospedale della Misericordia, dove era ricoverano per l’aggravarsi di malanni che l’avevano perseguitato negli ultimi anni, e «lascia la moglie Anita, le figlie Fiorita e Giulia e la sorella Bianca, alle quali vanno le nostre più sentite condoglianze e il nostro affetto per la perdita di un uomo che ha saputo segnare, con le sue foto, la vita di questa città e di questa terra per tanti, lunghi decenni» conclude Bottinelli.
I funerali di Mario Bernieri avranno luogo domani, giovedì 16 giugno, alle ore 16 nella Chiesetta del Cimitero di Sterpeto. Fino a quel momento la salma è composta all’obitorio dell’Ospedale in via Senese.