ARCIDOSSO – Si è spento venerdì 10 giugno, all’età di 80 anni, Angelo Filoni, detto “Spinacino”, storico barbiere del paese.
Aveva iniziato la sua attività negli anni ’60, prima come apprendista e poi come titolare della sua bottega di barbiere in fondo al corso, prima di Piazza dell’Orologio. “L’aveva portata avanti con serenità e professionalità per 60 anni – spiegano gli arcidossini -, non arrendendosi all’evoluzione della società e delle mode, restando fedele ai prodotti storici in commercio, ai rasoi a mano, ai pennelli di setola vera”.
“La ritualità delle sue giornate, sempre intercalate da sorrisi, saluti e battute era esemplare – ricordano gli abitanti di Arcidosso -. Alzare la serranda, prendere il caffè, comperare le riviste per i clienti che stavano in attesa con gli immancabili quotidiani sportivi (era da sempre un tifoso del Milan). E poi le giornate sull’uscio, magari nelle piovose serate invernali, o al mattino presto d’estate, pronto ad accogliere gli avventori al di sotto dei tre scalini che portavano in bottega. Qui troneggiavano bandiere rosso-nere, poster di Arcidosso, calendari delle associazioni del paese (a cui non aveva mai negato un contributo), un espositore in vetro con 2 o 3 prodotti vintage, la schiuma da barba coi rasoi, i pennelli morbidi e profumati di borotalco con cui toglieva i capelli dal collo. E lui, sempre perfetto con la sua divisa chiara, abbottonata sul lato destro come si conviene, ti accoglieva facendo volteggiare intorno alla testa il telo proteggi abiti”.
“Una persona leale e disponibile, che magari il lunedì (storicamente giorno di chiusura) si recava per gli ospedali, o alla casa di riposo, a “sistemare” chi non poteva andare in negozio. Ultimamente entravo e dicevo: “Angelo, me li levi 10 euro di capelli?”, e lui rispondeva “Certo, anche 9!” Nonostante i cambiamenti e le situazioni aveva resistito alle crisi, al Covid, all’invasione dei barbieri facili di città. Adesso, ad arginare la scomparsa degli artigiani nei paesi, mancherà anche lui”.
“Un abbraccio a Carla e Gianluca. Ciao “Spinacino”, che la terra ti sia lieve”, così gli abitanti di Arcidosso salutano l’ultimo barbiere del paese.