GROSSETO – Una manciata di voti: due vittorie sul filo di lana su tre. Sono state elezioni strane queste appena concluse. strane per tanti motivi, intanto perché in tutte le sfide si sono affrontati sindaci uscenti ed ex sindaci, poi perché sono mancate parti importanti di politica e dunque, immaginiamo, di elettorato. E infine perché in due casi l’elettorato si è spaccato a metà.
A Pitigliano, in una corsa stranamente a due (le scorse tornate elettorali avevano visto darsi battaglia anche quattro o cinque candidati) il sindaco uscente Giovanni Gentili ha vinto per 56 voti sull’ex sindaco Pier Luigi Camilli. 1.116 voti per il vincitore (51,29%) contro i 1.060 dell’opposizione (48,71%).
Una battaglia testa a testa, con Gentili che ha atteso l’ultima scheda scrutinata nella sezione centro per esultare.
Una sfida, questa, che ha contrapposto il giovane Gentili, nella scorsa tornata appoggiato dal Pd, a il già sindaco Camilli, messo in campo dallo stesso Pd proprio contro Gentili.
Situazione simile a Campagnatico, dove a causa dell’esclusione della lista di centrosinistra di Gian Carlo Bastianini si è avuto una sfida tutta interna al centrodestra. L’ex sindaco Elismo Pesucci si è ricandidato (appoggiato da Forza Italia) contro il sindaco uscente Luca Grisanti (appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia).
In questo caso a vincere è stato l’ex. A sorpresa Pesucci si è ripreso il Comune con 640 voti (51,04%) contro i 614 di Grisanti (48,96%) con uno scarto di 26 voti di differenza.
Infine Manciano che invece ha avuto un percorso tutto suo: anche qui si sono scontrati un ex sindaco (Rossano Galli per il centrosinistra) e un sindaco uscente (Mirco Morini per il centrodestra, nella lista di era candidato anche l’ex sindaco di centrosinistra Marco Galli, che ha portato a casa ben 391 voti).
Il divario è andato subito crescendo: Morini ha portato a casa 2.087 voti (56,18%) contro i 1.628 (43,82) di Rossano Galli, con una forbice di 459 voti.