MAREMMA – Una grande risorsa, ecologica ed economica. Un luogo privilegiato di studio sulla biodiversità, un polmone verde nel cuore della nostra terra. Il Parco della Maremma è tutte queste cose e anche oltre.
Un luogo che ha le radici ben piantate nel passato, da cui è nata l’idea di creare un luogo come questo, e la testa proiettata nel futuro come si evince dalla visione del nuovo presidente Simone Rusci, che vede il parco nella sua interezza.
Si parte nel segno della continuità: quanto fatto sinora è stato fatto bene, ma si vuole anche «spingere l’acceleratore su alcune novità – afferma Rusci -. Una visione del parco molto complessa, come è giusto per un territorio come questo».
«Vogliamo tenere insieme la componente economica ed ecologica. Questo è un parco che vive a prescindere dall’attività umana e che nasce per un’esigenza di tutela e protezione».
Rusci ricorda il dialogo costante «con la ricerca scientifica, tra cui molte università. Un rapporto che sarà sempre più stretto».
Per quanto riguarda la parte economica il parco è soggetto di promozione territoriale e di attrazione dei flussi turistici: da chi va al mare a chi fa una passeggiata a chi fa ricerca.
«Vogliamo mettere insieme chi produce, chi coltiva, chi alleva, a chi ospita – prosegue Rusci -. In questo caso il limite tra economia e ecologia è molto sfumato perché chi produce coltiva e alleva è un promotore della conservazione».
E il presidente conclude «Il Parco della Maremma può essere un modello da esportare in altri territori».