CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Dal 16 maggio è in corso in località Badia Vecchia, nel Comune di Castiglione della Pescaia, la terza campagna di scavo archeologico condotta dall’Istituto archeologico germanico di Roma (www.dainst.org) in cooperazione con il Comune di Castiglione della Pescaia, che si concluderà sabato 11 giugno.
Il progetto di ricerca ha come obiettivo la ricostruzione delle antiche sponde del lago Prile e la localizzazione di strutture etrusche da mettere in relazione con la laguna stessa. Nell’antichità tutta la piana di Grosseto era, infatti, occupata da una laguna navigabile, poi divenuta una palude nel corso del Medioevo. Su di essa si affacciava l’importante centro etrusco di Vetulonia, che controllava la parte nord della zona e il commercio che vi si svolgeva.
«Nell’ambito del progetto di ricerca – spiegano Elena Nappi e Walter Massetti, rispettivamente sindaca e assessore del Comune di Castiglione della Pescaia presenti ieri mercoledì 8 giugno alla visita guidata agli scavi – sono state condotte prospezioni geofisiche, carotaggi e scavi, che hanno portato alla scoperta di una nuova area archeologica situata in località Badia Vecchia, parte dell’insediamento etrusco di Vetulonia. Qui è stata individuata una terrazza monumentale di 600 metri di lunghezza situata vicino alla riva dell’antico Prile».
Gli scavi archeologici hanno interessato una porzione della terrazza e alcune costruzioni poste a nord di essa. È stato così possibile scoprire che quel belvedere si compone di un imponente muro in blocchi squadrati conservato per circa 2 metri di altezza, costruito in epoca etrusca, probabilmente già nel V secolo avanti Cristo.
Sulla terrazza sono state scoperte alcune stanze, forse magazzini e abitazioni, utilizzate fino al II secolo avanti Cristo quando Vetulonia ormai si trovava nell’orbita di Roma.
La funzione delle strutture rinvenute ancora non è chiara, come pure non lo è il suo rapporto con la laguna. In seguito l’area è stata abbandonata e i resti delle costruzioni sono stati gettati a sud di quella zona. Una rinuncia che è forse da mettere in relazione con le distruzioni avvenute nello stesso periodo nella città di Vetulonia (quartiere di Poggiarello Renzetti) da parte dei Romani dopo la guerra civile per punire le città che si erano schierate con Mario.
«Grazie anche a questa terza campagna di scavi – prosegue Nappi – potremo potenziare l’azione educativa che i siti archeologici possono svolgere per avvicinare il pubblico dei più giovani ai tesori culturali. Il territorio comunale di Castiglione della Pescaia ha al suo interno un’eccellenza museale, quella di Vetulonia, che sta contribuendo fortemente nel proporre importanti iniziative a carattere internazionale e lo facciamo soprattutto con un’azione mirata nel lanciarla durante estivi, per riproporla nei periodi così detti di bassa stagione, andando a garantire potenzialità occupazionali a più lunga durata».
«I risultati ottenuti fino ad oggi – dice soddisfatto l’assessore Walter Massetti – hanno arricchito la proposta archeologica, sempre più ricercata dagli appassionati. Questa amministrazione continua a interagire con successo con tutti i soggetti del settore come istituzioni, enti, parchi archeologici, associazioni di categoria, gruppi archeologici, università e cittadini ed i risultati ottenuti vanno a beneficio dell’economia locale»
Gli scavi avvengono su concessione del Ministero della Cultura, sono finanziati dall’Istituto archeologico germanico (Ministero federale degli affari esteri della Germania) e diretti da Camilla Colombi (Istituto archeologico germanico), coadiuvata sul campo dalla dottoressa Valerj Del Segato. Agli scavi hanno partecipato studentesse e studenti di archeologia di diverse università italiane con il sostegno del Comune di Castiglione della Pescaia e dell’Associazione culturale