SCARLINO – “La diffida a Venator inviata dalla Regione Toscana, che blocca il conferimento dei gessi rossi nell’ex cava di Montioni dopo 15 anni di lavori, ha accentuato la preoccupazione di tutti sul futuro di questo importante sito industriale”, afferma Giacomo Termine, segretario provinciale del Pd.
“Siamo fiduciosi nel lavoro che sta facendo l’assessora Monia Monni per risolvere il problema – prosegue -. Il polo industriale del Casone è strategico per tutta la provincia: da solo rappresenta, infatti, il 30% del PIL provinciale e garantisce 25 milioni di euro di stipendi tutto l’anno. Da Venator dipende un terzo del fatturato della vicina Nuova Solmine, inoltre l’azienda contribuisce alle progettualità di Iren, da poco arrivata sul territorio per realizzare un nuovo impianto di riciclo. Questi processi produttivi sono tutti interconnessi tra loro e un eventuale stop provocherebbe un effetto domino”.
“Per questo insieme a Luca Sani, deputato Pd, Francesca Mondei, responsabile ambiente del Pd provinciale, ed ai segretari Pd Fabrizio Tonini, Luca Niccolini e Mjriam Giorgieri, ho incontrato l’azienda Venator di Scarlino e la rsu – prosegue il segretario provinciale, Giacomo Termine -. Esiste un problema di stoccaggio dei cosiddetti gessi rossi, ma, proprio per la complessità della materia, non può essere risolto né con una diffida né con lo stoccaggio a piè di fabbrica, che rappresenta solamente una soluzione ponte”.
“Una cosa è certa, alla provincia di Grosseto servono imprese che sappiano evolversi per rispettare l’ambiente in cui sono inserite. L’obiettivo che devono avere istituzioni e azienda, insieme, è il raggiungimento di questo equilibrio. Il Partito democratico è disposto a sostenere un percorso di trasparenza e responsabilità per la soluzione dei problemi di Venator, a partire dal prezioso lavoro portato avanti dal presidente della provincia, Francesco Limatola, che peraltro sarà convocato a breve dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, con i sindaci del territorio”.
“L’azienda non deve contrarre la sua attività ma rilanciare gli investimenti concretizzando, da un lato, la diminuzione degli scarti di lavorazione, dall’altro, suggerire soluzioni di medio e lungo periodo con una visione di prospettiva. Davanti ad impegni concreti da parte dell’azienda il territorio saprà essere un interlocutore disponibile. Venator è una realtà economica essenziale, per questo come ci siamo sempre stati in passato, ci siamo ancora oggi e continueremo ad esserci in futuro, accanto ai lavoratori, sostenendo le soluzioni che consentano di difendere il comparto industriale e al tempo stesso di garantire la tutela dell’ambiente”, conclude Termine.