CAMPAGNATICO – «Anche se la lista di centrosinistra non ci sarà io credo che si debba andare a votare» a dirlo l’ex sindaco di Campagnatico, Luca Ricciardi, in controtendenza rispetto a parte del centrosinistra stesso che chiede l’astensione dal voto.
«Visto che il centrosinistra non ha una una propria lista, ci sono altre due liste, e una delle due, giocoforza, vincerà le elezioni e andrà a governare. In virtù di questo la gente dovrebbe andare a votare. Il non voto è sempre un responsabilità».
Luca Ricciardi non da indicazioni sul voto, si schermisce «Sono un cittadino, senza tessere di partito» ma il suo essere stato amministratore ed ex sindaco gli da sicuramente un punto di osservazione privilegiato sulla campagna elettorale, oltre alla conoscenza del territorio e dei suoi bisogni «Già un ex sindaco si è espresso al riguardo».
«Mi orienterei su candidati che abbiano già fatto politica e che abbiano un’estrazione di centrosinistra, come Mario Di Traglia e Claudio Gabbolini (entrambi della lista di Luca Grisanti ndr). Guardando all’esperienza pregressa sono quelli che più mi rappresentano, anche come linea politica. Per quanto riguarda il programma non si può più pensare troppo in grande. Queste sono persone che hanno i piedi per terra e capiscono quel che si può fare con le risorse che ci sono, hanno lungimiranza e sono realisti anche in merito ai soldi che ci sono».
«Purtroppo i tempi di Elismo Pesucci sono finiti. Già nel 2012. Il mio mandato, seguito poi da quello di Grisanti che ha ripercorso quello che avevo iniziato io. In dieci anni ci siamo trovati a dover rimettere a posto, ed è stato un percorso molto difficile. Nel 2012 il Comune era in pre-dissesto finanziario, vicino alla bancarotta questo la dice lunga sulle condizioni dell’ente – prosegue Ricciardi -. Rispetto a quello che si poteva spendere prima, mettendolo a bilancio, ora si spende solo quello che si ha in tasca se arrivano soldi Pnrr bene sennò bisogna essere molto cauti. Il Comune è una famiglia allargata: si spende quel che c’è a disposizione, e quando sono arrivato eravamo ben oltre l’indebitamento».
Poi l’ex sindaco torna sul voto: «Ovviamente non sono io a stabilire che cosa rivendicare». Certo è che, avere in squadra qualcuno che abbia a cuore argomenti vicini al centrosinistra potrebbe essere un vantaggio per una compagine che rischia di finire nel dimenticatoio senza rappresentanza per i prossimi cinque anni. Oltre al fatto che tutti sanno quanto sia difficile trovare persone con la giusta esperienza e disposte a candidarsi in certi piccoli comuni.
«Dire di non andare a votare ma a me sembra folle – conclude -. Sono comuni piccoli, è già difficile trovare una personalità per vincere; ancora più difficile è ricostruire».