CAMPAGNATICO – «Poche idee ma confuse! Così riassumerei la campagna elettorale del sindaco uscente Luca Grisanti che, in questi lunghi giorni, non ha mancato di farci sorridere con le sue uscite scomposte, a tratti comiche e spesso grottesche» afferma Elismo Pesucci, candidato a sindaco per la lista “Solidarietà e buongoverno – Pesucci Sindaco.
«Le sue dichiarazioni stizzite, condite con quella inconfondibile punta di invidia che, a stento, lo trattiene dall’uscire fuori dai gangheri, ci hanno davvero fatto divertire. E questo, in una campagna elettorale in parte avvelenata dalle polemiche, è stato un discreto risultato. Ma il vero successo, che mai nessun politico prima di lui era riuscito a eguagliare, è essere riuscito a disattendere le promesse senza neanche aspettare la fine della campagna elettorale! Di solito il politico furbo e navigato promette, e soltanto dopo si rimangia tutto. Lui no, essendo un fuoriclasse, lo ha fatto prima ancora del voto! Questo vuol dire davvero avere la stoffa!».
«Infatti, solo qualche settimana fa, aveva dichiarato a mezzo stampa e sui social che, per tutto il tempo della campagna elettorale, non avrebbe mai più citato il sottoscritto, in nessun modo ed in nessun contesto – prosegue Pesucci -. Basta sbirciare gli articoli di cronaca locale, e sfogliare i numerosi post pubblicati su Facebook fino a ieri per rendersi conto che la mia presenza nei sui pensieri è invece una costante, quasi un’ossessione. Che mi voglia davvero tanto bene a dispetto di quello che vuol far credere? O forse senza il sottoscritto non avrebbe argomenti e non potrebbe in nessun modo dare fiato alla bocca?».
«Come se non bastasse, per cercare di dare una prova “muscolare” della sua caratura politica, ha tentato di millantare un fantomatico, ed inesistente, appoggio della sinistra alla sua lista elettorale. Cosa che, come è giusto che fosse, ha fatto accapponare la pelle a molti cittadini e ad alcuni esponenti politici di area, oltre ad essere sonoramente smentita (per la cronaca il centro sinistra, dopo l’estromissione della sua lista dalla competizione elettorale, ha lasciato totalmente libertà di voto ai suoi elettori)».
«Invece, ciò che è emerso chiaramente, è l’intesa raggiunta tra lui e l’ex sindaco ex PDS Massimo Lucatti, di cui tutti i campagnatichesi ricordano le gesta che hanno condotto il comune al dissesto finanziario (e questo dopo aver chiuso le scuole medie a Campagnatico, venduto l’immobile dell’ex scuola a Montorsaio, e alzato paurosamente la pressione fiscale). Inutile sottolineare come l’idea di un’accoppiata Grisanti – Lucatti alla guida del paese sia per molti cittadini motivo di forte preoccupazione. D’altronde che valore può produrre un binomio in cui, un ex sindaco redivivo, oggetto di fortissime contestazioni all’epoca del suo mandato per un operato più che discutibile, si incontra oggi con un sindaco uscente che verrà ricordato nella storia per aver eliminato il metano, chiuso la mensa scolastica a Campagnatico, alzato in modo ingiustificato l’addizionale Irpef e non aver realizzato nessuna opera pubblica?».
«Dubito fortemente che uno dei due abbia la capacità di leggere un bilancio, così come sono certo che nessuno dei due abbia quel minimo di competenze tecnico-politiche per impegnarsi in un serio programma di sviluppo e di crescita».
«C’è di buono che le evoluzioni della campagna elettorale in questo ultimo scorcio, hanno contribuito a rendere ancora più chiari gli scenari con cui gli elettori si dovranno confrontare – continua la nota -. Il 12 giugno i campagnatichesi dovranno infatti fare una scelta molto semplice: accordare la fiducia a chi, in questi ultimi anni, ha messo in evidenza le peggiori carenze di un amministratore, dimostrando, nei fatti, come non si debba governare un comune (andando addirittura a ripescare dal passato figure discutibili). Oppure chi come il sottoscritto, avendo maturato una significativa esperienza sul campo, ed essendo portatore di una visione programmatica ambiziosa, concreta e realizzabile, non vede l’ora di mettersi al lavoro per restituire al territorio il ruolo e la dignità che meritano».