FOLLONICA – «Da privato cittadino vorrei portare all’attenzione degli altri privati cittadini (ai “cittadini pubblici” è stato evidenziato da tempo e anche recentemente….) le incongruenze tra la città che vorremmo e la città che abbiamo».
Scrive così il follonichese Marco Stefanini, che segnala alcune problematiche che riguardano il decoro urbano e la sicurezza stradale della città del Golfo.
«Non si può parlare – scrive -, per logici motivi di spazio, di tutta la città. Mi vorrei limitare, se così si può dire, alle interconnessioni tra le vie che arrivano sul lungomare in centro e il lungomare stesso».
«Su questo è totalmente assente un controllo efficace sul traffico di ingresso/uscita in quanto ogni tipo di automezzo, pur essendo Ztl, percorre o fa manovra in essa. A volte, nonostante esistano cartelli di divieto o limitazione, i mezzi entrano a tutta velocità mettendo a repentaglio la pubblica incolumità di coloro che, magari, sono convinti a ragione di essere in una zona a traffico limitato con tutto quello che ne consegue».
«Parcheggi selvaggi quando dovrebbe essere consentito solo il carico/scarico, bici elettriche o normali che sfrecciano ad ogni ora in mezzo ai pedoni. Ciliegina sulla torta lo stato degli stalli per biciclette, spaccati da mezzi in manovra, riassettati artigianalmente da residenti e rotti di nuovo, con auto o furgoni posteggiati a ridosso in modo che rende impossibile la sistemazione delle bici».
«Tralasciamo le aiuole, praticamente inesistenti per il calpestio continuo della gente. Ne sono state sistemate due a cura di privati. Un accenno doveroso ai camioncino o furgoni di una certa altezza che rompono i rami più bassi delle Melie recentemente salvate da taglio. In definitiva sembrerebbe che le “risorse” turismo e bici dovessero vivere di vita propria o iniziative sporadiche subito dimenticate e mal localizzate. Bene le varie “Leopoldine” o passeggiate in campagna ma non può essere solo questo».
«Serve controllo e amore per la città – conclude Stefanini -. Esisterà anche, ma è parecchio nascosto, quasi invisibile».