GROSSETO – «Il cambiamento climatico è ormai un argomento che è entrato di diritto nella nostra quotidianità e nelle nostre battaglie per garantirci un futuro su questa pianeta, ma purtroppo è un tema ancora poco sentito da buona parte della popolazione. Negli ultimi anni si è potuto notare che la maggior parte degli attivisti su questo tema sono giovani o addirittura giovanissimi, forse perché proprio noi a subire i danni che saranno provocati dal riscaldamento globale». Inizia così la nota firmata da Cristian Marchini, segretario dei Giovani Democrtici e del Circolo Centro del Pd e Nicola Ombronelli, segretario del Circolo Pace del Pd.
«La mattina del 1 Giugno al Liceo Rosmini di Grosseto è stato organizzato un evento, con ospite il noto meteorologo Grossetano Roberto Madrigali, dal titolo “resistiamo al cambiamento climatico”».
«Le teorie negazioniste di Madrigali sul riscaldamento globale sono ben note a tutte ormai ed è inutile dire che proporle in una scuola superiore può essere deleterio per gli studenti».
«Noi crediamo che sia inammissibile fare un’iniziativa del genere, a maggior ragione perché uno studente va a scuola per imparare e quest’ultima dovrebbe essere un “luogo sicuro”. La conferenza in sé potrebbe essere circoscritta nella sua portata comunicativa, purtroppo, a supportare le discutibili idee negazioniste dell’Egregio Madrigali, mai stato “prof”, è la presenza dell’assessore all’ambiente Simona Petrucci, in quota Fratelli d’Italia, segno che l’attuale amministrazione in carica che, con la sua coalizione politica mira a governare il paese, sostiene pubblicamente le teorie del noto meteorologo maremmano, diventato famoso, purtroppo a livello nazionale proprio per questa sua “innocua”, dicono, conferenza tenuta in un liceo statale….»
«Come Partito Democratico, sensibile alle tematiche ambientali e vicino alla stragrande maggioranza degli studenti che non condividono il negazionismo climatico e l’opera di disinformazione in atto a suo sostegno. Deploriamo l’iniziativa appena avvenuta e invitiamo i sostenitori di queste tesi a non biasimare la generazione Friday for future».