SCARLINO – Il Consiglio comunale di Scarlino ha approvato il Piano economico finanziario e le tariffe Tari 2022 con otto voti favorevoli e quattro contrari.
Durante la seduta, il vicesindaco, Luciano Giulianelli e l’assessore al Bilancio, Michele Bianchi, hanno spiegato nel dettaglio la tariffazione per i rifiuti dell’anno in corso. I costi totali del Pef (il Piano economico finanziario che individua i costi fissi e variabili inerenti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani) del Comune di Scarlino, validato da Ato Toscana Sud, da ripartire tra utenze domestiche e non domestiche sono diminuiti rispetto al 2021. L’importo totale dell’anno in corso è pari a 1.797.006 euro, mentre quello del 2021 era 1.851.686 euro, con una differenza di 54.680 euro. Tuttavia la sensibile variazione della determinazione dei costi fissi e variabili del 2022 rispetto al 2021, applicata da Ato, comporta una forte variabilità tra le tariffe unitarie Tari dell’anno, soprattutto per le categorie domestiche.
I costi variabili sono aumentati drasticamente per questo ambito: da una simulazione degli uffici comunali, lasciando inalterata la ripartizione dei costi tra domestiche e non domestiche rispetto allo scorso anno (quando era stato deciso di ripartire sia la parte fissa che la variabile al 50% tra i due settori), si è rilevata una diminuzione delle tariffe per le utenze non domestiche (variabile dal -1,82% al -2,24% a seconda delle categorie) e un considerevole aumento per quelle domestiche (variabile dal +8,08%, per i nuclei con 2 componenti, al +23,33% per i nuclei con 6 o più componenti), calcolato su un’abitazione con una superficie di 80 metri quadrati (con una riduzione del -7,34% solamente per le famiglie con un solo componente).
Inoltre quest’anno lo Stato non riconosce nessuna agevolazione: l’Amministrazione ha ritenuto che tali aumenti fossero insostenibili per le famiglie, anche in considerazione del contesto economico di questi ultimi anni. La politica tariffaria è stata elaborata per essere più equa possibile: per la parte fissa la ripartizione del Pef è stata fissata al 55,50% per le domestiche ed al 45,50% per le non domestiche (lo scorso anno la ripartizione era fissata al 50%), mentre quella variabile al 45,50% per le domestiche ed al 55,50% per le non domestiche (lo scorso anno la ripartizione era fissata al 50%). Così facendo le utenze non domestiche subiranno un lieve rincaro (variabile dal +1,64% al +2,15% a seconda delle categorie), mentre per le famiglie si registrerà un aumento notevolmente ridotto rispetto alla proiezione iniziale (variabile dal + 1,88% per nuclei con 2 componenti al +13,84% per nuclei con 6 o più componenti) calcolato su un’abitazione con una superficie di 80 metri quadrati (con addirittura una riduzione del -10,21% per le famiglie mono componenti).