GROSSETO – «Numeri che si inseguono, medie ponderate fra occupanti e metri quadrati, percentuali di differenziata che diventano scudetti da esporre. Ci avviamo verso un dibattito che vedrà contrapposte fazioni avversarie; l’una riterrà che il contenimento delle spese rispetto all’anno 1986 è un risultato storico, l’altra sosterrà che si stava meglio quando si stava peggio ed una terza ci ricorderà che potevamo e dovevamo fare di più». Così si legge nella nota di Simone Baricci, segretario dell’Unione comunale del Partito democratico.
«Tra le colonne delle tabelle excel, sotto gli acronimi di PEF e ARERA, i dati sono stati sviscerati ed analizzati. Si urla a gran voce una diminuzione di tariffa per un immobile di 200 mq con unico occupante e si sussurrano aumenti fino al 18% per 50 mq con 6 occupanti».
«Lo stesso Assessore al bilancio riferisce che per i conteggi si è usato il sistema statistico, in città si premia chi percentualmente è più numeroso; la famiglia tipo vive in 68 mq ed è composta da 3 elementi (meglio se tutti votanti ma non si specifica)».
«L’attuale amministrazione dimentica completamente che dietro a quei dati ci sono individui e famiglie; poco importa che i 6 occupanti di un immobile di 70 mq siano vegani, con orto di proprietà e sistema di compostaggio e ancor meno interessa il fatto che si siano, per scelta, autoregolamentati sull’utilizzo di imballaggi e plastiche. I soggetti saranno inesorabilmente colpiti da una tariffa che di puntuale ha solo le scadenze delle bollette».
«Sorrideranno invece i due occupanti di un’abitazione di 160 mq e festeggeranno il loro risparmio annuale chiamando un fast food con consegna a domicilio mentre si riposano su un divano lucidato chimicamente».
«Il partito democratico grossetano condanna la politica dell’attuale governo della città. L’attuale amministrazione conosceva da tempo le variazioni delle tariffe e si è disinteressata completamente nel reperire risorse che potessero contenere tali aumenti. Risorse che fra l’altro sono state impiegate in altri ambiti che, se pur meritevoli, non interferiscono direttamente sulla vita dei cittadini».
«Il partito democratico, oltre a contestare l’assenza di risorse sufficienti per le famiglie e gli individui con maggiori difficoltà, contesta con maggiore forza il metodo usato. La politica è un’opinione, le scelte devono abbandonare le logiche matematiche. Fino a quando il cittadino non sarà presente in quelle tabelle excel con colonne e righe che identificano le necessità, i bisogni e le fragilità la politica sarà sottoposta a giudizi sommari e populisti. A volte questi ultimi fanno comodo e piacere, altre, come in questa circostanza, ci fotografano una realtà diversa da quella esposta nell’ultimo consiglio comunale e al di là delle giustificazioni tutto ciò che rimane è una città più sporca, con tariffe quasi doppie rispetto ad altre realtà similari ed utenti insoddisfatti».
«In una comunità si ha l’obbligo di pensare prima agli ultimi e successivamente alle categorie agiate; solo la matematica non è un opinione e solo la matematica poteva partorire una ripartizione come quella attuale. Il rischio di una politica di così bassa lungimiranza è che oggi è stata la TARI, domani la sanità o la scuola. Auguro a tutti di appartenere ad una famiglia standard».