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AMIATA – Mascherine abbandonate tra le foglie, e poi rifiuti vari. È quanto ha trovato un nostro lettore durante una passeggiata nei boschi dell’Amiata.
«Sono Emanuele Valentini sono un fotografo professionista, ci metto il nome perché per ora non posso metterci la faccia. qualche mattina fa finalmente sono riuscito a prendermi la mattina libera e sono andato sulla vetta del monte Amiata in cerca di un po’ di fresco e di qualche angolo suggestivo da fotografare. Prendo la strada verso la vetta da Castel del Piano paesaggio spettacolare, i castagneti sono meravigliosi grazie alla passione ed alla fatica dei proprietari che se ne prendono cura, si sale ancora ai castagni si alternano le ginestre in fiore”.
“Giunto al parcheggio per raggiungere la vetta inizia quello che mi porta a scrivere questa considerazione, le immagini parlano da sole”.
“Ci portiamo dietro ancora la piaga dei bastoncini dei cotton fioc sulle nostre spiagge, senza dimenticare i mozziconi delle sigarette (io son un fumatore) le cacche dei cani ovunque (ho due cani) da quando è iniziata la pandemia si è presentato un nuovo tipo di rifiuto: la mascherina e tutti i prodotti correlati stimati in circa 70mila tonnellate, che si vanno a sommare alle già tristi note relativo alla produzione e smaltimento di rifiuti” prosegue.
“Arrivando ad oggi, vai sulla cima di una montagna, la “nostra montagna”, il monte Amiata, e trovi nel bosco questa situazione. Concludendo temo che la situazione sia irreversibile, i residui delle mascherine ce li porteremo dietro anche quando la pandemia sarà dichiarata terminata».