CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – La flotta dei peschereccia di Castiglione della Pescaia aderisce alla protesta nazionale dell’associazione di categoria rimanendo all’ormeggio.
«Il caro gasolio – dice la sindaca Elena Nappi – sta producendo gravi ripercussioni anche a tutta la filiera e l’amministrazione comunale, oltre ad essere vicina a questi lavoratori, si unisce a loro nel chiedere al Governo di intervenire in tempi rapidi».
«Il protrarsi di questa situazione – aggiunge la sindaca – sta mettendo a dura prova un settore che non può reggere ancora molto i costi di gestione giornalieri. La sera, attraverso la consegna del pescato, la cifra incassata è inferiore a quella sostenuta per affrontare la giornata lavorativa in mare»
«Con i pescatori locali – afferma Nappi – abbiamo confronti continui ed assieme lavoriamo per portare alla risoluzione dei problemi presenti all’interno del nostro porto, ma adesso occorre che l’esecutivo del primo ministro Draghi presenti una risoluzione sia per il continuo rincaro del gasolio, che per le altre spese e formalità burocratiche che devono sostenere».
«Siamo preoccupati – prosegue Nappi – l’emergenza ha già avuto una durata eccessiva e all’orizzonte al momento non mi sembra che ci siano indicazioni su come si voglia portare a risoluzione questa drammatica vicenda. Si è parlato di un impegno del Governo italiano per far intervenire il Consiglio dei ministri europei della pesca a Bruxelles in sostegno di questa categoria, attraverso anche il ‘Fermo bellico’, ma siamo in attesa di sapere se accadrà e in che forma».
«Aspettiamo oramai da tempo – dice Giuseppe Temperani in rappresentanza dei pescatori della cittadina balneare – il contributo pari al 20% sotto forma di credito d imposta per il gasolio, ma poi vorremmo una volta per tutte, al termine di tutto ciò, poter lavorare in santa pace senza più fermi pesca o quelli aggiuntivi che portano ad un totale di 180 giornate lavorative perse. E’ impossibile andare avanti così»
«Con questo comportamento – conclude la sindaca di Castiglione della Pescaia – la pesca diventa sempre più insostenibile. Occorre concretizzare precisi intendimenti, altrimenti andiamo incontro a animi sempre più esasperati. I pescatori vogliono conoscere le decisioni e chiedono impegni precisi, l’alternativa da scongiurare è una soltanto, l’abbandono di questo prezioso lavoro».