GROSSETO – C’era una volta una banca che aveva una cassa mutua con cui aiutava clienti e soci, soprattutto nei momenti di difficoltà; e la cassa mutua aveva creato, in un incantevole paesino di trecento abitanti immerso nel verde, uno spazio lindo e accogliente, aperto a tutti, in cui le aziende della zona potevano esporre i propri prodotti, i bambini potevano leggere e scambiarsi libri e soprattutto in cui “coccolava” l’arte, mettendo a disposizione di chiunque volesse fruirne il piacere della bellezza e del sapere, solo allo scopo di accrescere il benessere individuale e collettivo.
No, non è una favola, ma vedendo lo stupore, la sorpresa, il compiacimento, che sono apparsi sul volto degli ospiti dell’incontro organizzato il 20 maggio a Saturnia da Banca Tema e da Tema Vita (la mutua di cui sopra), per una visita al Polo culturale Pietro Aldi, quella che è una solida realtà si può anche raccontare con tono quasi fiabesco.
Perchè le blogger, le influencer e le giornaliste dell’arte e del turismo che hanno formato il gruppo invitato da Tema Vita per una due giorni in Maremma, non hanno fatto altro che manifestare sorpresa e ammirazione via via che il Presidente della mutua Massimo Barbini, il suo vice Francesco Gentili e altri rappresentanti dell’istituzione, fino al Direttore Generale di Banca Tema Fabio Becherini, hanno raccontato loro, come se fosse normale, un impegno che, in realtà, ha ben pochi riscontri a livello nazionale.
Una realtà che trova un solido ancoraggio nello spirito mutualistico delle Banche di Credito Cooperativo come Banca Tema che “non ha come unico obiettivo fare utili per distribuire dividendi e pagare manager sulla base dei risultati” ha detto agli ospiti Barbini, ma mette in primo piano il benessere delle comunità, l’attenzione alle singole esigenze, anche quelle apparentemente minori.
Dopo un briefing di accoglienza nella Sala Bartolini, storico punto di riferimento per la comunità di Saturnia, creato dall’allora Cassa Rurale, che ha consentito di riunire il gruppo, proveniente da vari angoli d’Italia, e di effettuare le presentazioni, momento clou dell’incontro è stato rappresentato dalla visita al Polo Aldi, guidato dalla Prof.ssa Francesca Petrucci e dal Prof. Andrea Granchi, componenti del Comitato Scientifico del polo, nonché dal Prof. Marco Firmati, che ne è il Direttore.
Gli ospiti sono stati quindi accompagnati alla scoperta sia dell’esposizione permanente, quella che raccoglie cioè le opere di Pietro Aldi, artista maremmano scomparso nel 1888 ad appena 36 anni, sia della mostra attualmente allestita che ha come protagonista Gastone Novelli, pittore italiano attivo negli anni ‘60 che “scoprì” Saturnia durante un soggiorno in Toscana, se ne innamorò, e dal ‘63 al ‘68 vi trascorse periodi anche lunghi, facendo della sua casa un punto di riferimento per artisti ed intellettuali e dando vita ad una ricca produzione, ispirata da quella terra, di cui nella mostra si trovano molti interessantissimi esemplari.
L’esposizione di Novelli, inaugurata il 9 aprile e programmata fino all’8 gennaio 2023, naturalmente ad ingresso gratuito, ha come curatori due giovani studiosi, Anna Cristina Caputi e Gugliemo Buda, in collaborazione con l’Archivio Novelli; come ha spiegato il Direttore Firmati, la mostra è stata arricchita affiancando ai disegni, alle tele e alle sculture di Novelli, i reperti archeologici locali provenienti da una storica collezione privata, quella della famiglia Ciacci, proprio per sottolineare ed esplicitare il forte rapporto dell’artista con quella terra e quei paesaggi, soprattutto montani. E anche qui non sono mancate le sorprese, dall’apprendere che il piano semi-interrato del polo, che oggi ospita le mostre temporanee come quella di Novelli, accoglieva in precedenza il caveau della Banca di credito cooperativo di Saturnia, facendo scattare subito l’accostamento tra patrimoni materiali e patrimoni culturali e dello spirito, entrambi da tutelare, fino all’ultima scoperta, scaturita dalle ricerche ma anche dall’attenzione dei consulenti; si tratta di una piccola tela di Aldi rivelatasi in realtà parte di un’altra opera custodita al museo, in comodato dalla collezione privata della famiglia Frulli. Evidentemente da un’unica pittura erano state tratte più opere (a quanto pare, tre), “tagliate” dall’originale e vendute a diversi acquirenti.
La compagnia, rivelatasi fortemente interessata dai temi proposti e affascinata dallo scenario naturale e antropizzato della Maremma, si è sciolta dopo un’irrinunciabile, salutare sosta alle Terme di Saturnia. Ma si sono creati rapporti che, c’è da esserne certi, genereranno buone relazioni e riporteranno l’attenzione di queste autorevoli firme su Saturnia, sulla Maremma, sul Polo culturale Pietro Aldi e sull’attività di Tema Vita.