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GROSSETO – Quando il 27 maggio 1993 la mafia fece esplodere un’autobomba a Firenze, in via dei Georgofili, poco distante dagli Uffizi, loro non erano ancora nati.
Di quegli anni, della strategia di Cosa Nostra per tentare di sovvertire lo Stato colpendolo al cuore, gli studenti delle scuole superiori sanno qualcosa per aver visto filmati in tv o sui social o per averne sentito parlare dagli adulti. Ma quanto è importante che la scuola, nel suo compito di formare e istruire, fornisca ai giovani gli strumenti e le conoscenze necessari a essere consapevoli che è anche dal sacrificio di uomini e donne dello Stato che oggi la mafia non è più un nemico imbattibile?
Nel ricordo di quella data e di quel biennio ’92-94, che tanta morte provocò nel nostro Paese, venerdì 27 maggio alle ore 9, da un’idea del Parlamento regionale studenti, gli studenti dei licei classico e scientifico paritari Giovanni Chelli hanno organizzato l’evento Un calcio alle mafie.
“Sarà – spiega la preside Paola Lubrina Biondo – una mattinata di approfondimento e di riflessione con autorevoli esponenti delle istituzioni e del terzo settore, impegnato in tutti questi anni nell’educazione alla legalità contro tutte le mafie. La giornata vuol essere una occasione di incoraggiamento e sprone per i nostri ragazzi per un vero e concreto impegno nella costruzione di una società più trasparente, dove l’etica della legalità non sia mai sopraffatta da interessi di parte e dove la consapevolezza di ciò che è stato ed è costato al nostro Paese la lotta alla mafia diventi il patrimonio ideale da cui ripartire sempre”.
Il programma della giornata prevede i saluti istituzionali alle ore 9. Poi i rappresentanti degli studenti dei Licei Chelli e il responsabile provinciale del Parlamento degli studenti, Francesco Bellumori, daranno il via all’evento. Che vedrà la partecipazione, da remoto, del Procuratore antimafia di Livorno Squillace Greco, che parlerà ai ragazzi di legalità e mafie. Quindi di don Andrea Bigalli, sacerdote fiorentino e storico referente toscano di Libera. A lui è affidato, sempre da remoto, l’intervento “Ricordare per reagire”. Poi il sostituto commissario della Squadra mobile di Grosseto, Paolo Bischèri, parlerà agli studenti delle strategie di prevenzione e contrasto alle mafie nelle realtà provinciali, mentre il giornalista Francesco Nocentini, attualmente impiegato presso l’ufficio stampa del Comune di Firenze, si soffermerà su “A quasi 30 anni dalla strage le indagini … proseguono”. Nocentini ha scritto molto sul biennio delle stragi mafiose. In particolare, “Storia d’Italia in sette stragi. La campagna di Cosa Nostra per ricattare lo Stato” (FirenzeLibri); “Ore 1.04: La Strage” (con l’avvocato Danilo Ammannato); “Peggio di una guerra. L’Italia sotto ricatto”. Nel 2013 ha curato, per il Comune di Firenze, la mostra fotografica dell’agenzia Ansa “La notte dei georgofili”, nel ventennale della strage.
Seguiranno la proiezione del video “Maremma felix” del giornalista de “L’inkiesta” Pietro Mecarozzi. L’opera si è aggiudicata l’ultima edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo, approfondendo il tema delle infiltrazioni mafiose e dell’invasione degli oligarchi russi in Maremma. La giornata si conclude con “Le donne contro la mafia”, che sarà proposto dagli studenti del secondo anno dei licei e da un quadrangolare di calcetto nel campo polivalente del liceo, intitolato “Sport e rispetto”.